«La scelta di aprire qui il ristorante – spiega Angelo – è stata innanzitutto legata al fatto di essere al centro di Catania. Chiunque arriva in città visita la pescheria e quindi si concentrano qui grandi flussi di persone che arrivano da tutte le parti del mondo. Uno dei nostri intenti è anche quello di rivalutare il quartiere così come abbiamo fatto con la nostra struttura. Infatti, con i lavori, siamo riusciti a tirare fuori l’essenza di questo locale, portando a nuova vita le pietre, gli archi che erano nascosti da precedenti interventi fatti nel passato, cercando di lasciarne l'anima intatta. Per quanto riguarda la proposta culinaria, la nostra è una cucina che fonda le sue basi nella tradizione siciliana guardando comunque all’innovazione. La nostra filosofia è quella di offrire un menu di stagione che segua l’utilizzo coerente delle materie prime.
Abbiamo anche una cantina con 200 vini. L’obbiettivo è puntare sulla qualità delle etichette così da rendere unica l’esperienza gastronomica del nostro locale. Inoltre, come ristorante offriamo i nostri spazi ad artisti emergenti e no che vogliono esporre le loro opere; abbiamo avuto un vernissage pop art di Massimo Malpezzi, artista milanese che abitava qui un tempo e adesso sta esponendo il fotografo Carlo Arancio, le cui opere raccontano luoghi abbandonati».
«La pescheria – conclude Angelo – ha molto da offrire e noi tutti, abitanti e commercianti, dovremmo sempre più creare sinergia per rendere migliore lo storico mercato che ci accoglie».
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