«Il governo della Regione Siciliana può adottare, e lo sta facendo, alcune iniziative che solo parzialmente posso costituire un ristoro per questa categoria essenziale per la mobilità delle merci, ma eppure tenuta fuori da ogni agenda politica di ogni governo». Lo ha detto il governatore Nello Musumeci incontrando, al casello di San Gregorio dell’autostrada Catania-Messina, gli autotrasportatori che da due giorni scioperano con un presidio permanente contro il caro carburanti.
"Noi abbiamo previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro a sostegno della categoria – ha aggiunto Musumeci – abbiamo previsto un intervento sul credito di imposta per l'attraversamento dello Stretto e di chiedere al Governo nazionale di riconoscere non dieci, ma dodici ore di diritto alla guida, perché per circa due ore l’autista non è alla guida mentre attraverso lo Stretto, e questa è un’esigenza sulla quale non possiamo retrocedere di un centimetro. E c'è l’esigenza di capire, presto – ha sottolineato il presidente della Regione Siciliana – cosa vuol fare il governo nazionale. Le richieste degli autotrasportatori in Sicilia sono leggermente diverse rispetto alle altre, pur legittime, regioni meridionali perché la nostra insularità comporta un ulteriore danno, oltre a quello già esistente. Essere isola alla Sicilia – ha ricordato Musumeci – costa alla nostra economia 6,5 miliardi di euro l’anno. Tutto questo non può non essere tenuto in considerazione dal governo Draghi, verso il quale continuiamo ad avere grande rispetto. Ma ad ogni domanda deve esserci una risposta, possibilmente positiva».
Musumeci ha quindi annunciato di aver già chiesto un incontro al ministro dei Trasporti e qualora non dovesse ricevere alcuna risposta, si è detto pronto ad andare a Roma accompagnato anche da una delegazione degli autotrasportatori.
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