Traffico di droga in piena pandemia. I finanzieri del comando provinciale di Messina, con la collaborazione dello Scico di Roma, hanno sgominato un’organizzazione criminale operante nel capoluogo dello Stretto e a Catania, con propaggini a Roma e a Pescara, dedita al commercio di sostanze stupefacenti. Otto persone sono state arrestate, su disposizione della procura di Messina, con l’accusa a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio. Sequestrati, in due diversi interventi, oltre 65 chili di marijuana.
Nonostante le restrizioni previste dal lockdown e dalla zona rossa, da qui il nome 'Red Drug' dell’operazione, gli indagati si sarebbero mossi indisturbati, trasportando e distribuendo importanti partite di sostanze stupefacenti. Per farlo, sottolineano gli investigatori, "sfruttavano cinicamente la fase emergenziale e la purtroppo frequente presenza, per quel periodo, di ambulanze che attraversavano le vie delle città".
A capo dell’organizzazione tre pregiudicati: un messinese, S.G., di 33 anni, vicino al clan mafioso degli Sparta, e due catanesi, S.C. e L.P., di 44 anni e di 53 anni, contigui alla famiglia Nizza, facente parte del clan mafioso catanese Santapaola-Ercolano. Ad occuparsi dell’approvvigionamento e della distribuzione della droga, in Abruzzo e in Sicilia, erano invece due messinesi e un brontese. A fornire le partite di narcotico, principalmente marijuana, un pregiudicato di origini messinesi ma domiciliato a Roma, F.F. alias Gianpiero, di 61 anni.
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