«Vi porto solo la mia esperienza, ed è quella di un piccolo Comune interno della Calabria che sti stava spopolando. A salvarlo sono state le persone arrivate col vento, dal mare. Voglio dire questo oggi: la destinazione sono le aree interne per i migranti, non deportare le persone in Albania».
A dirlo è Mimmo Lucano, euro parlamentare di Alleanza verdi sinistra e sindaco di Riace. Rieletto per la quarta volta la scorsa estate, fa un bilancio di questa esperienza come ospite del dipartimento di Economia dell’università di Catania.
Insieme a lui, per i seminari sulla “Economia di Francesco” organizzati dal Dei, non c’è come annunciato il sindaco di Catania Trantino, ma assente per un impegno improvviso, ma il vicesindaco Paolo La Greca. Il tema è un confronto tra le due realtà, la grande Catania e la piccola Riace, pur se molto diverse a livello di dimensione e storia.
«È chiaro che ci sono risposte assolutamente diverse, oggi ci sono politiche di accoglienza ma si parla di costruire muri magari contro il Messico. Anche in Italia abbiamo avuto politiche ondivaghe che tendono ad assecondare stati d’animo della popolazione. Ma i dati ci dicono che la massa migratoria ha bisogno di coscienza e comprensione. Apparteniamo tutti alla stessa razza umana. E qui si aprono scenari internazionali non prevedibili a livello locale. Ma sono certamente i Comuni il primo livello in cui la sussidiarietà si manifesta». Sono queste a moderare l’incontro il direttore del dipartimento Roberto Cellini, che che ha ricordato come le migrazioni siano aumentate in modo esponenziale negli ultimi decenni e che si tratta “di un fenomeno mondiale”.
Clicca qui per visualizzare il video