La Dia di Catania ha sequestrato beni a tre soggetti uno dei quali, storico esponente del clan mafioso catanese Santapaola-Ercolano, è detenuto in regime di carcere duro a seguito della recente condanna all’ergastolo per l’omicidio di Luigi Ilardo, ucciso nel 1996, poco prima di entrare nel programma di protezione riservato ai collaboratori di giustizia. Si tratta del boss Maurizio Zuccaro. Già in passato, accertamenti patrimoniali condotti dalla Dia erano sfociati nel dicembre del 2012 nella confisca di beni per 30 milioni e nell’aggravamento della misura di prevenzione personale. La nuova indagine ha riguardati altri due individui, padre e figlio, Antonino e Carmelo Paratore, noti imprenditori originari del messinese, al centro di indagini penali coordinate dalla Procura etnea, sulla scorta delle quali sono stati arrestati con l’operazione "Piramidi".
I due sono a capo di uno dei gruppi imprenditoriali più importanti della Sicilia orientale, operanti in svariati settori, ma principalmente nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti con la Cisma Ambiente di Melilli. Padre e figlio sono riusciti a creare una vera e propria galassia di imprese, diversificando le attività della famiglia con società attive nei servizi di pulizia degli ospedali, nel settore immobiliare e nella gestione di un notissimo stabilimento balneare, sito sul litorale catanese. La vicinanza tra i tre individui, emersa in atti giudiziari, è confermata secondo gli investigatori dalla presenza dei due al battesimo della figlia del boss e in occasione di un matrimonio di un congiunto.