Si è chiusa a Palermo la prima edizione della «Conferenza regionale Istruzione, scuola, università e formazione professionale in Sicilia», promossa dalla Regione con il sostegno del Fondo sociale europeo. Alle due giornate, volute dal governo Musumeci e organizzate dall’assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale, ha partecipato una folta rappresentanza di studenti e docenti del mondo della scuola e delle università siciliane e nazionali, ma anche esperti del settore che si sono confrontati su diverse tematiche: dalla scuola primaria alla formazione on the job, dalle politiche di inclusione alla mobilità internazionale, dal sistema Its alla valorizzazione della ricerca, dal sistema duale alla creazione d’impresa e start up.
Partendo dallo stato attuale del sistema scolastico e universitario e dall’analisi delle criticità presenti si sono avanzate proposte e sono stati posti obiettivi per il futuro, puntando a una nuova visione di modelli educativi che va di pari passo con l’Europa, con le priorità di intervento e gli standard qualitativi comunitari.
«L'evento – ha sottolineato l’assessore Roberto Lagalla – ha rappresentato un momento prezioso di condivisione, raccolta di proposte e idee provenienti dai tanti attori del complesso sistema educativo della Regione. Adesso mi aspetto il rafforzamento di un patto con la società, con i giovani e le famiglie. Dobbiamo restituire voce e protagonismo a tutti gli attori del mondo dell’istruzione». Dopo la prima giornata di lavori, ospitata nella Sala d’Ercole di Palazzo dei Normanni, che ha visto la partecipazione del ministro dell’Università e ricerca, Maria Cristina Messa, la Conferenza regionale è proseguita nell’Aula magna del dipartimento di Scienze economiche, aziendali e statistiche in viale delle Scienze con interventi di esperti e talk moderati da giornalisti. I suggerimenti e le riflessioni emerse sono state lanciate proprio dai protagonisti dei luoghi di studio e di formazione: va proprio in questa direzione la volontà di fare introdurre i lavori ad Amel Chaouch, studentessa di origini tunisine del Liceo linguistico Cassarà di Palermo che, con un incipit in diverse lingue, ha letto una lettera al mondo dell’istruzione in cui emergono le sue speranze, i timori ma anche i sogni, come quello di diventare interprete della Commissione europea. Contrasto alla povertà educativa, promozione del diritto allo studio, superamento dei divari territoriali, internazionalizzazione e interconnessione con il mondo del lavoro: sono questi alcuni dei temi affrontati dai relatori che si sono messi a confronto anche in più tavoli di lavoro tematici che si sono svolti in contemporanea, dedicati all’internazionalizzazione del sistema istruzione in Sicilia, alla formazione on the job, al sistema duale e alla creazione d’impresa e start up, agli Its, gli Istituti tecnici superiori siciliani, ma anche all’accesso all’Università, tra diritto allo studio e politiche di contrasto alla povertà educativa e alle disuguaglianze, alla mobilità internazionale e alla valorizzazione del capitale umano, alla ricerca, l’innovazione e lo sviluppo nel territorio e tanti altri. Particolare attenzione è stata data al futuro dell’istruzione post Covid e alle opportunità e risorse offerte dal Pnrr che, se ben utilizzate, potranno rendere più agevole e adeguato al superamento delle sfide educative il cammino che il settore è chiamato ad affrontare. A chiudere i lavori della Conferenza è intervenuto, da remoto, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.