gli espropri
«Io la mia casa non la lascio»: le barricate di Mariolina e Silvana, le “pasionarie” del No Ponte
Chi rischia di perdere l'abitazione promette battaglia. Il Pd e il M5S: «Procedura ridicola senza progetto esecutivo»
«Se la mia casa la dovessi cedere per un ospedale oncologico per i bambini la cederei, ma non per una cosa inutile come questa». Lo dice Mariolina De Francesco, che sara’ espropriata della casa – in tutto sono circa 450 le case da espropriare – in cui ha vissuto per 23 anni con marito e figlie sulla sponda messinese, dove dovrebbe sorgere un pilone del Ponte sullo Stretto.
«E’ mai possibile che lo sviluppo di Sicilia e Calabria dipenda esclusivamente dal ponte? Perche’ la sua presenza non e’ considerata un insulto a questo ambiente cosi’ meraviglioso e unico?», domanda invece Silvana Ficarra.
Il Pd al fianco degli espropriandi
«A Messina sono ore di angoscia, parte l’operazione espropri. Il Ponte di Salvini è anche questo: una devastazione sociale, migliaia di cittadini perderanno quartieri, abitazioni e attività, i sacrifici di una vita. Solidarietà e impegno contro un’opera vecchia, inutile e dannosa». Così su X Peppe Provenzano, segreteria nazionale del PD.
«Oggi parte la complessa, lunga e per nulla scontata procedura degli espropri su un’ampia porzione dei territori che dovrebbero ospitare l’asserito progetto del Ponte di Messina. L’unica certezza per i cittadini è quella più facile d’avviare. Ma ciò avviene in quadro di assoluta incertezza circa il finanziamento dell’intera opera, la valutazione d’impatto ambientale, le caratteristiche tecniche dell’opera stessa, la soluzione delle tante criticità, la compatibilità ambientale e socio-economica. Peggio di un’opera inutile e dannosa c’è un’opera inutile, dannosa e incompleta. Già immaginiamo i nostri nipoti guardare piloni incompleti di centinaia di metri stagliarsi sul mare su un territorio devastato in memoria di un ponte che non si farà mai. Prima degli espropri servono risposte certe, tecniche e finanziarie, sull’opera che sarà un deserto sulle cattedrali» ha detto invece Antonio Nicita, vicepresidente del gruppo dei senatori Pd.
Il M5S: procedura ridicola
«Ha del ridicolo la disinvoltura con la quale si stanno muovendo tanto il governo tanto la società “Stretto di Messina Spa» sul tema degli espropri. Il progetto aggiornato ha appiccicate sopra 68 osservazioni del comitato scientifico, la valutazione d’impatto ambientale non è stata fatta e di conseguenza il progetto esecutivo non c’è. Quindi di preciso di cosa parliamo? L’impressione è che pur di aprire il cantiere quest’estate Salvini stia tirando dritto facendo finta di non vedere le varie falle ancora da tappare nell’intera operazione. Ovviamente tutto questo calpestando ogni diritto dei cittadini, che disperati giustamente protestano. Situazione piuttosto grave ma per niente seria, come quasi sempre accade con il governo Meloni». Così in una nota la deputata M5s Daniela Morfino.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA