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la spaccata

Giarre, sfondano la vetrina e rubano 8 biciclette per un valore di 34 mila euro

Di Redazione |

Tre mesi di serrate indagini e poi la svolta sulla spaccata in  danno di un negozio di biciclette sportive avvenuta lo scorso gennaio. I carabinieri della Stazione di Giarre hanno arrestato un 39enne del posto, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania  in ordine al reato di furto aggravato in concorso.  L’arrestato, aiutato da due complici, attualmente in fase di identificazione, aveva pianificato l’azione criminale nei minimi particolari. Difatti, nel pomeriggio dell’8 gennaio scorso, nell’intento di utilizzare un furgone come “ariete”,  ne ha rubato uno lungo il viale Delle Province a Giarre.  Un Iveco Daily di proprietà di una ditta di prodotti alimentari, il cui autista intento a scaricare della merce aveva incautamente lasciato le chiavi inserite nel quadro di accensione, rubato senza alcuna difficoltà. Quello stesso furgone, hanno accertato i Cc, alle 3:30 del giorno successivo è stato poi utilizzato dai tre malviventi, di cui due a volto coperto e l’altro (l’arrestato) a volto scoperto, per eseguire la classica “spaccata”. Nel mirino, come detto, una rivendita di biciclette sportive di piazza Ungheria a Giarre, all’interno della quale furono rubate 8 bici per un valore di circa 34.000 euro.  Gli investigatori dell’Arma, acquisite le denunce del titolare dell’esercizio commerciale e dell’autista del furgone, hanno ricostruito l’intera dinamica dei furti collegati tra loro avvalendosi soprattutto delle immagini registrate dalle telecamere di video sorveglianza attive nelle zone d’interesse. Ad inchiodare l’arrestato, lo scorrere delle immagini che lo hanno visto protagonista sia nel furto del furgone, agendo a viso scoperto e utilizzando come mezzo d’appoggio l’autovettura di proprietà del padre, che nell’occasione della “spaccata” dove è stato perpetrata l’azione è stato immortalato dalle telecamere sempre a volto scoperto. Spavalderia che gli è costata molto cara con l’arresto dei Cc al termine di una brillante attività investigativa.  Il 39enne giarrese, assolte le formalità di rito, è stato associato al carcere di Messina Gazzi.   

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