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Ponte sullo Stretto, Salini: «I lavori possono partire anche domani»

Di Redazione |

«Noi abbiamo fatto mille chilometri di ponte nella nostra storia imprenditoriale, compresi due a campata unica tra i 10 più grandi del mondo. Quello sullo Stretto si può fare. Lo stavamo facendo, ma ci hanno fermati. La differenza tra Paesi che crescono e quelli che annaspano è anche nella capacità di creare le grandi opere, di creare prospettive e di essere attrattivi».

SALINI: “NOI SIAMO PRONTI”

Lo ha detto l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, nel corso di un incontro a Catania con i presidenti delle Regioni Siciliana, Nello Musumeci, e Calabria, Nino Spirlì. «La responsabilità sociale – ha proseguito – è importante ricordo che a Catania ho chiesto che fanno i ragazzi qui, mi è stato risposto niente. Immaginare dei giovani senza futuro è terribile, che cosa ha fatto per loro la nostra generazione? Per questo mi sento coinvolto in questa operazione. E’ una sfida che insieme come Italiani dobbiamo affrontare e vincere. Dobbiamo spingere per il futuro dei giovani della Sicilia e della Calabria, glielo dobbiamo. La struttura – ha osservato – creerebbe 20mila posti di lavoro. Noi siamo pronti a partire, anche domani. Il progetto ha superato un sacco di ostacoli, superando tutti i passaggi burocratici previsti».

«Noi vogliamo diventare il cuore del Mediterraneo – ha aggiunto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – . La piattaforma naturale delle navi che lo attraversano. Non è possibile diventarlo se non c’è l’alta velocità. Non ci può essere alta velocità se non si attraversa in tre minuti lo Stretto di Messina. Questo è l’appello che lancio al governo: siamo stanchi di essere considerati marginali rispetto al Continente Europeo».

MUSUMECI: “SENZA PONTE NIENTE ALTA VELOCITA'”«Per le persone in buona fede – ha aggiunto parlando della realizzazione dell’opera – i problemi sono tecnici, per quelle in malafede, che sono tante nella politica dei Palazzi romani e non solo, è la volontà di mantenere il sistema Italia diviso in due: un Nord ricco e opulento, che produce, e un Sud povero che arranca e consuma i prodotti del Nord. Finiamola con questa farsa. Ulisse è una vertenza che si chiama futuro. Il Mediterraneo è un mare che unisce, dove passano le merci. E dove non passano le merci passano gli eserciti. Abbiamo diritto a una risposta definitiva». «Altri non hanno il nostro coraggio, probabilmente non ci hanno creduto. Le nostre due Regioni sono Europa, e l’Europa ha l’obbligo di creare Ulisse. Il mondo nuovo dove si decide il destino del resto del pianeta è l’Asia, è il nuovo Occidente dello sviluppo e dell’economia. E l’ingresso in Europa passa da qui, dopo il Canale di Suez» ha spiegato il governatore della Calabria, Nino Spirlì – A noi rimproverano la delinquenza – ha aggiunto – ma avete mai sentito parlare di mafia cinese, nigeriana e orientale? Non sono nate a Palermo o a Catanzaro. Ora basta».

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