“Se lei ci tiene al suo genere, io tengo al mio. Basta rivolgersi a noi donne con appellativi maschili”. Maria Cecilia Guerra del PD prende la parole in Aula durante i lavori sulla Manovra per stigmatizzare l’atteggiamento dei colleghi, nel caso Marco Perissa di Fdi, che si rivolgono a colleghe donna chiamandole al maschile come fatto con Elly Schlein definita “segretario” del PD. Guerra quindi si è rivolta al Presidente di turno Giorgio Mulè così: “Signora presidente”. Un appellativo che non è stato gradito del diretto interessato: “Onorevole Guerra, avrei qualcosa da ridire. La mia identità è quella e se si rivolge a me lo faccia come Presidente, non si può rivolgere a me come signora Presidente”. E allora Guerra spiega rivolta a Mulè: “Mi faccia spiegare. Il deputato Marco Perissa ha parlato della segretaria del mio partito chiamandola al maschile segretario ritenendo che questa sia una scelta che a lui compete. Quindi se è permesso rivolgersi a una donna con appellativo maschile, allora è consentito anche a me rivolgermi a lei al femminile a meno che non richiami tutti quelli che continuano a chiamare le donne al maschile. Lei tiene al suo genere, io tengo al mio”