Vittorio Feltri su Camilleri: «Lo ammiro e l’unico modo per consolarci della sua eventuale dipartita è che finalmente non vedremmo più il commissario Montalbano…»

Di Redazione / 22 Giugno 2019

Nuova polemica politica e social per Vittorio Feltri. Il direttore di “Libero”, nei giorni scorsi, in un editoriale sul suo giornale, pur riconoscendo la «mirabile» arte di Andrea Camilleri, se la prende con la sua creatura più nota, il commissario Montalbano. «L’unica consolazione per la sua eventuale dipartita – scrive caustico in un passaggio sullo scrittore siciliano – è che finalmente non vedremo più in televisione Montalbano, un terrone che ci ha rotto i coglioni almeno quanto il fratello Zingaretti, segretario del Partito Democratico, il peggiore del mondo».

Parole che hanno provocato la replica sdegnata del Pd. «L’editoriale su Camilleri – ha commentato Emanuele Fiano, deputato della presidenza del gruppo alla Camera – è una barbarie. Le sue parole rivelano un’assoluta mancanza di rispetto e di umanità e sono del tutto inaccettabili». Ma anche il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, del M5s, si è fatto sentire via social per sottolineare che, dopo le parole di Feltri, «Camilleri mi diventa simpatico a prescindere: mi sento orgogliosamente terrone, orgogliosamente rompicoglioni».

Anche sui social è polemica. In poche ore, l’hashtag #Feltri mercoledì scorso è diventa primo nei trend topic di Twitter e i commenti non vanno per il sottile. «I libri di Camilleri – scrive Pamela Ferrara – resteranno nella storia della letteratura. Gli articoli di #Feltri, al massimo, verranno citati come esempio di giornalismo vergognoso». «#Feltri definisce Montalbano “Terrone rompicoglioni”. Guarda che si dice cabbasisi», ricorda qualcuno.

C’è chi usa l’ironia, ma anche chi arriva a gravi insulti. «Feltri in tendenza, ma non è morto: perché mi illudete così?», scrive Andrea C. «Quelli che per difendere Camilleri stanno augurando a Feltri di morire – commenta Valentina Serra – si rendono conti di avere dei problemi psichiatrici o no?». «Io Feltri – commenta “Cambiacasacca” difendendolo – senza entrare nel merito dei contenuti, lo adoro, perché dice esattamente come la pensa, senza finti pudori, senza addolcire, senza diplomazia, Feltri è libero».

Non manca, poi, chi chiama in causa la Lega. «Quello che dice Feltri – attacca Alex – è ciò che pensa il 99% dei leghisti che vivono qui al Nord. Con rinnovata ed immutata stima ai meridionali che hanno votato Lega». E c’è chi ricorda: «Salvini lo vedeva bene al Quirinale. Una figura di altissimo spessore, non c’è che dire».

Ed ancora: Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi si sono autosospesi dall’Ordine dei Giornalisti dopo le parole di Vittorio Feltri su Andrea Camilleri. Ruotolo e Borrometi hanno inviato una lettera aperta al presidente dell’Odg, Carlo Verna, in cui annunciano la decisione di «autosospenderci dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti perché ci consideriamo incompatibili con l’iscrizione all’albo professionale di Vittorio Feltri. Proprio noi, che più di altri, ci battiamo per la difesa dell’articolo 21 della Costituzione, riteniamo gli scritti e il pensiero del direttore Feltri veri e propri crimini contro la dignità del giornalista. Le parole di Vittorio Feltri su Andrea Camilleri e le sue opere hanno rappresentato per noi la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ne va della credibilità di ognuno di noi e della nostra categoria. Adesso basta. O noi o lui». «Quel “terrone che ci ha rotto i coglioni” per noi figli del Sud è inaccettabile – scrivono tra l’altro Ruotolo e Borrometi nella lettera -. Non è in gioco la libertà di pensiero. Sono in gioco i valori della nostra Costituzione. Ogni suo scritto trasuda di razzismo, omofobia, xenofobia».

Il video che vi proponiamo è stato pubblicato su YouTube da Radio Radio TV

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