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Ucraina, l’ira di Biden: «Putin diventerà un paria della scena internazionale»

Di Claudio Salvalaggio |

Joe Biden raduna l’Occidente al summit del G7 e annuncia la decisione comune di punire "l'ingiustificato attacco all’Ucraina» da parte di Mosca con un "devastante pacchetto di sanzioni ed altre misure economiche». Poi dalla Casa Bianca parla per oltre mezzora in diretta tv alla nazione e illustra la dura risposta americana: sanzioni ad altre quattro banche statali russe (per un valore di mille miliardi di dollari), tra cui il colosso Vtb, e dimezzamento dell’export di materiale tecnologico alla Russia. Nel mirino Usa anche 24 tra persone e organizzazioni bielorusse per il sostegno dato all’invasione russa. 

 Il presidente americano non sfodera però le armi più temute, pur lasciandole ancora «sul tavolo": le sanzioni personali contro lo 'zar' e l’esclusione di Mosca dal circuito Swift delle transazioni internazionali, su cui non tutti gli alleati europei sembrano d’accordo. Quindi lancia un attacco forse senza precedenti al leader del Cremlino, con cui non ha intenzione di parlare evocando la «completa rottura ora nelle relazioni fra Stati Uniti e Russia": Putin «ha respinto ogni offerta di dialogo. Putin è l’aggressore, Putin ha scelto questa guerra premeditata da mesi» con «ambizioni che vanno oltre l'Ucraina per ristabilire l’Unione sovietica» e «ora lui e il suo paese ne pagheranno le conseguenze», ha accusato il commander in chief, convinto che il leader russo «diventerà un paria sulla scena internazionale». Biden ha inoltre promesso di difendere «ogni centimetro del territorio Nato», mentre il Pentagono annunciava l’invio di ulteriori 7000 soldati in Germania. 

Le misure americane sono pesanti – anche se non pesantissime – perchè, ora che la deterrenza è fallita, l'obiettivo è «chiedere conto alla Russia delle sue responsabilità» e far pagare il prezzo a Vladimir Putin, mettendo in ginocchio l’economia del suo Paese. Gli Usa avevano già varato una serie di provvedimenti graduali, dal bando delle attività economiche nel Donbass alle sanzioni contro due banche, il debito sovrano e alcuni esponenti dell’elite russa, prima di mettere nel mirino anche il gasdotto Nord Stream 2, colpendo uno dei progetti chiave del Cremlino per rafforzare la presa energetica sull'Europa. Ma non è servito ad impedire lo scenario peggiore, ossia l’invasione dell’Ucraina su larga scala mentre era ancora in corso la riunione dell’Onu per evitarla. «Putin ha scelto una guerra premeditata che porterà sofferenze umane e una catastrofica perdita di vite, solo la Russia è responsabile per le morti e le distruzioni che questo attacco porterà'», aveva denunciato immediatamente Biden, garantendo una risposta «unita e risoluta» da parte degli Usa e degli alleati. Una risposta poi concordata al G7, che ha condannato l’invasione russa «nel modo più aspro» come una «violazione dell’ordine internazionale», ribadendo l’"inamovibile appoggio e solidarietà all’Ucraina». Putin ha «reintrodotto la guerra nel continente europeo, e questo lo mette dalla parte sbagliata della storia», ha accusato il G7, promettendo anche di agire sui mercati globali dell’energia per evitare contraccolpi, mentre il petrolio vola a 100 dollari al barile. Biden si è già impegnato a rilasciare ulteriori riserve petrolifere strategiche se servirà.   Prima di parlare dalla Casa Bianca, aveva riunito il consiglio di sicurezza nella blindatissima Situation Room e aveva parlato col presidente ucraino Volodymyr Zelenski, che gli ha chiesto di «sollecitare i leader del mondo a parlare chiaramente contro la flagrante aggressione» di Putin e di "restare al fianco del popolo ucraino». Il ministro degli esteri di Kiev Dmytro Kuleba ha sollecitato intanto tutti gli alleati Nato a tagliare i rapporti diplomatici con Mosca.   (video Youtube/Agenzia Vista)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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