In Italia era cresciuto, da Rieti a Pistoia fino a Reggio Emilia, e anche a Reggio Calabria con i salesiani. E dell’Italia era rimasto innamorato. Per questo la notizia della morte del grande campione di basket Kobe Bryant, schiantatosi al suolo nella contea di Los Angelse con altre otto persone mentre si trovava a bordo del suo elicottero personale, sconvolge più di altri anche il nostro Paese. Insieme a lui sul velivolo anche la secondogenita dei quattro figli avuti con la moglie Vanessa, Gianna Maria, 13 anni, astro nascente del basket femminile. A casa, con la moglie Vanessa, restano gli altri tre figli: Natalia Diamante, Bianka Bella e l’ultimo nato Capri Kobe, di soli sette mesi. Sebbene il rapporto con la consorte non sia stata sempre idilliaco, la leggenda dell’Nba amava la sua famiglia, era la sua fonte di ispirazione, soprattutto ora che aveva lasciato il basket e stava esplorando nuove strade come quella che l’ha portato a vincere l’Oscar per la scrittura di un cortometraggio sul basket. E proprio in quell’occasione, sul palco dell’Academy, Kobe Bryant, che parlava fluentemente l’italiano, ringraziò nella nostra lingua la sua famiglia.