Tredici soldati francesi sono morti in Mali nella collisione accidentale tra due elicotteri durante un’operazione di contrasto ai miliziani jihadisti. I militari facevano parte della missione francese presente dal 2013 nel paese africano e impegnata nel contrato al fondamentalismo islamico nelle regioni dell’est del paese, non lontano dai confini con Niger e Burkina Faso.
Tra i primi a reagire il presidente Emmanuel Macron, con un messaggio di cordoglio rivolto alle famiglie dei soldati scomparsi e ai loro commilitoni.
In Mali nel 2015 le parti in conflitto avevano firmato un accordo di pace, ma nonostante ciò, dopo che i gruppi jihadisti hanno perso il controllo delle regioni del nord, inizialmente epicentro della sollevazione hanno continuato a combattere, diffondendo le violenze in tutto paese.
L’operazione Barkhane è attualmente la più grande operazione esterna dell’esercito francese con circa 4.500 soldati dispiegati nella fascia sahelo-sahariana, un’area grande quanto l’Europa. I militari operano a sostegno di eserciti nazionali che combattono contro jihadisti affiliati al gruppo di Stato islamico o ad al-Qaeda.
Barkhane si è succeduta ad agosto 2014 ad un’altra operazione, chiamata Serval, lanciata nel 2013. In totale 38 soldati francesi hanno perso la vita nel corso di entrambe (dieci durante Serval e 28 durante Barkhane).
Era da oltre 30 anni che l’esercito francese non subiva un così pesante tributo di sangue, dall’attacco di Drakkar in Libano del 1983 quando 58 paracadutisti persero la vita.
(da euronews.it)