ul serio i libanesi sono scesi in strada in decine di migliaia per la nuova tassa su whatsapp peraltro immediatamente ritirata dall’esecutivo? Ad ascoltare i manifestanti, mai così eterogenei nella loro estrazione socio-politica, non è proprio così. E non è nemmeno solo il costo della vita che angoscia i libanesi. Nel paese molti giovani sono effetivamente senza lavoro, ma è soprattutto della corruzione che i libanesi sono stufi.
Dice un giovane: “La gente non ce la fa più. Scuole a pezzi, niente elettricitâ, niente acqua potabile. In Libano anche le cose basiche sono una cosa eccezionale. È sono queste che la gente comune chiede”.
Fra i problemi del Libano c’è un vero e proprio sistema corruttivo dove amici, ma anche nemici, si aiutano e si sostengono a vicenda attingendo alle risorse del paese che ha anche i suoi problemi con i vicini: la Siria da una parte e Israele dall’altra.
Fra gli ultimi scandali un’inflazione rapidissima fra lira libanese e dollaro, secondo i manifestanti pilotata ad arte. Poi ci sono stati gli incendi che hanno devastato il verde nazionale. Spenti da una pioggia provvidenziale che ha messo a nudo come il paese dei cedri non abbia una protezione civile degna di questo nome. Pocchi mezzi e vetusti a fronte di un fiume di denaro sparito in mazzette e prebende fra tutti i partiti in parlamento. Nessuno escluso.
(da euronews.it)