ROMA – Francesco Scianna si è ben calato nei panni di Fofò La Matina, il personaggio uscito dalla penna di Andrea Camilleri protagonista di uno dei suoi romanzi storici, “La stagione della caccia – C’era una volta Vigata”, il film in prima visione assoluta in onda ieri sera su Rai1 in prime time dopo gli straordinari ascolti dei due nuovi episodi del commissario Montalbano e seguito, a un anno di distanza, della serie evento “C’era una volta Vigata”. Ma adesso è stata l’ironia a farla da padrona, anche se i morti si sono susseguiti come in una sorta di effetto domino, ed è dovuto arrivare uno dal nord perché tutto avesse fine.
Dietro la macchina da presa Roan Johnson, per una produzione Palomar in collaborazione con Rai Fiction, realizzata da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra con Max Gusberti. Nel cast Miriam Dalmazio (la marchesina “Ntontò”), Tommaso Ragno (don Totò Peluso), Ninni Bruschetta (padre Macaluso), Giorgio Marchesi (il gendarme Emiliano Saint Vincent), Alessio Vassallo (Nenè Impiduglia) e con la partecipazione di Donatella Finocchiaro (Donna Matilde). Di Ralf Hildenbeutel, invece, l’apprezzata colonna sonora. Il tv movie, tratto dall’omonimo romanzo storico edito da Sellerio, ha riportato alla ribalta l’immaginaria cittadina siciliana, resa unica dalla fantasia di Camilleri, in un’appassionante saga familiare tra brama di potere, omicidi, follia e amori impossibili, tutti paradossi di un mondo nobiliare che comincia a sgretolarsi e che volge inesorabile al declino. Il film trae origine dal romanzo del 1992: Camilleri si ispirò a una battuta dell’inchiesta sulle condizioni sociali ed economiche della Sicilia