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King Colis, i pacchi smarriti che si acquistano a peso: come funziona (e conviene?) La nostra prova

Redazione La Sicilia

20 Febbraio 2025, 09:53

Il concept di King Colis ricorda il meccanismo delle lotterie parrocchiali, dove la sorpresa è il fulcro del divertimento. Questa dinamica ha reso il format un autentico fenomeno virale, attirando migliaia di partecipanti agli eventi itineranti della startup francese con sede a Parigi. L’ultima tappa ha preso il via il 18 febbraio a Milano e proseguirà fino a domenica 23, ospitata nel Merlata Bloom, il recente centro commerciale nel quartiere Cascina Merlata. Le iscrizioni anticipate hanno superato le duemila adesioni: siamo andati a vedere e in effetti le persone in coda il primo mattino di vendite erano centinaia. Un lunghissimo serpentone. 
Il termine più adatto per descrivere l’iniziativa è «caccia al tesoro», sebbene al posto di una mappa ci siano centinaia di pacchi misteriosi, il cui contenuto resta ignoto fino al momento dell’acquisto. L’idea alla base di King Colis si fonda su un modello di economia circolare: recuperare prodotti che, pur essendo stati acquistati su piattaforme di e-commerce, non sono mai giunti a destinazione. Le cause? Problemi con l’etichettatura, indirizzi errati o destinatari irreperibili. Trascorsi 30 giorni di giacenza, questi pacchi vengono solitamente distrutti, poiché rispedirli ai mittenti comporterebbe costi troppo elevati per le aziende di ecommerce, che dovrebbero anche verificarne lo stato prima di rimetterli in vendita. King Colis interviene acquistando questi lotti senza conoscerne il contenuto e li trasforma in «mystery box». I clienti comprano basandosi sul peso, senza sapere cosa troveranno all’interno, ma con la speranza di portarsi a casa un oggetto di valore a un prezzo vantaggioso.