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In Africa nuova invasione delle locuste: avanza lo spettro della carestia
Nairobi Sicurezza alimentare a rischio in Africa orientale, dove un’invasione di locuste del deserto, la seconda negli ultimi mesi, potrebbe mettere in secondo piano la lotta al coronavirus. A lanciare l’allarme è stato il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), secondo il quale l’invasione potrebbe avere conseguenze devastanti per gli abitanti di questa regione. “L’ondata di locuste del deserto non può essere trascurata rispetto alla sfida al Covid-19”, ha dichiarato l’agronomo del Cicr, John Karongo, in una nota. Spinti da condizioni di umidità ideali, sciami giganteschi di locuste stanno attaccando da mesi Etiopia, Somalia, Kenia, Gibuti, Eritrea, Sudan, Uganda e Tanzania. Karongo ha sostenuto che in molte aree è già visibile un declino della sicurezza alimentare dal momento che nei mesi scorsi c’è stata un’altra invasione che gli esperti hanno definito la peggiore negli ultimi 25 anni. In quella fase le locuste hanno anche deposto uova che adesso, durante la stagione del raccolto, si stanno schiudendo. “Dobbiamo agire ora per evitare il peggio”, ha dichiarato Karongo.
La locusta del deserto è tra i parassiti migratori più pericolosi al mondo: uno sciame di un chilometro quadrato può consumare in un giorno il cibo per sfamare 35mila persone, come ha messo in guardia l’ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha). L’emergenza coronavirus ha conseguenze dirette sulla lotta alle locuste a causa delle restrizioni imposte agli spostamenti di persone e merci. Secondo la Fao, il problema più grande al momento è la consegna di pesticidi dal momento che i trasporti aerei a livello globale sono notevolmente ridotti. In Africa orientale si calcola che siano già 19 milioni le persone che non hanno cibo a sufficienza.
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