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Il tempo di Emma, campionessa mondiale di atletica che a 91 anni batte tutti i record di velocità in pista

Di Redazione |

Ai blocchi di partenza iniziano le serie Master. Sugli spalti si chiacchiera e ride ma a fianco della pista c’è tensione. Chi si allena, chi fa stretching. Emma sta riscaldando i polpacci. Poi si siede, in silenzio, la fronte contratta, a cambiarsi le scarpe. «Sento la gara. Anche oggi, sono in tensione», racconta Emma Maria Mazzenga, atleta italiana di 91 anni e mezzo, record mondiale di velocità sui 200 metri outdoor per gli over90, ultima fra le tante medaglie d’oro collezionate da quando ha ricominciato a correre a 53 anni, nel 1986, dopo una carriera sportiva lasciata all’università per andare a insegnare Scienze in un liceo. ​​Nell’estate del 2024 Mazzenga segna record per gli over90 su varie distanze, e la sua storia fa il giro del mondo. «Hanno parlato di me anche in Cina», racconta ridendo, nella sua casa di Padova dove vive da sola. «Faccio tutto da me, comprese le pulizie. Non mi piace stare ferma». Termosifoni a 17 gradi, «indosso una maglia tecnica sotto il pile, e di notte tanto c’è il piumone», cucina leggera ma nessuna dieta speciale, Emma è un esempio straordinario di grinta, oltre che di salute. La sua trentanovesima stagione sportiva si apre con gare regionali indoor. «La prova è andata abbastanza bene», dice: «Sono contenta perché ho fatto un tempo migliore dell’anno scorso alla prima gara. Sia sui 200 che sui 60 metri mi sono migliorata». La sfida di Mazzenga è contro se stessa, e contro il cronometro, perché sono poche o nessuna le atlete della sua età, anche se il numero di velocisti senior aumenta e la categoria dei “Master”, ovvero degli over 35, iscritti alla Federazione Italiana di Atletica Leggera è quasi l’unica in crescita a livello nazionale, con 102mila tesserati su 243 in totale.​​Uno dei pilastri dei programmi per l’inclusione sociale delle politiche per la coesione, tema per il quale l’Italia ha ricevuto oltre 11 miliardi di euro da Bruxelles, è l’invecchiamento attivo, ovvero la partecipazione alla vita comune e alla salute della popolazione anziana. Ci sono attività come un progetto dell’Università degli Studi di Verona per lo studio su larga scala degli effetti di programmi di training fisico sulle espressioni geniche degli anziani, e un lavoro sull’elaborazione di innovativi strumenti indossabili per il miglioramento posturale, o ancora lo sviluppo di nuovi nutraceutici per il sostegno delle capacità intellettive degli anziani, ideato dal Cnr, con il sostegno del Fondo sociale europeo per il Veneto. Emma è un esempio. «Io non lo faccio per essere un esempio, sia ben chiaro», racconta lei: «Però so che più di qualcuno, fra cui anche dei miei ex studenti, mi ha detto di aver ripreso a fare sport dopo i cinquant’anni perché ha visto me andare avanti».​​“Rivincite” è una docu-serie realizzata con il sostegno finanziario dell’Unione Europea. Il suo contenuto è esclusiva responsabilità di Somewhere Studio e non riflette necessariamente le opinioni dell’Unione Europea. Somewhere Studio garantisce l’indipendenza, il rigore e la completa autonomia nella scelta e nel trattamento degli argomenti.

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