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Il risveglio dello Stromboli, la nube di cenere e la lava che arriva fino al mare: il video

Di Redazione |

Oggi il cielo sopra una parte dello Stromboli è diventato grigio, il sole è stato oscurato da una grande e intensa nube di fumo.

Lo Stromboli è un vulcano in persistente attività e gli abitanti sono abituati agli spettacoli del magma, ma la grande nube di fumo odierna e il flusso di materiale incandescente lungo la Sciara del Fuoco che ha raggiunto la linea della costa –propagandosi in mare-, ha preoccupato sia i locali sia i turisti presenti nell’arcipelago delle Eolie.

Cosa è accaduto? L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, che si occupa anche del monitoraggio in tempo reale (con sofisticati strumenti hi-tech) e dello studio dello Stromboli, ha osservato una tracimazione lavica a carico dell’area craterica Nord, che è interessata da un’intensa attività di spattering. La tracimazione lavica al momento si attesta nella parte alta della Sciara del Fuoco e produce il rotolamento di blocchi lungo il pendio. L’ampiezza del segnale sismico si è riportata su valori alti, livello in cui attualmente permane.

Vi è grande attenzione sui fenomeni in divenire, perché lo Stromboli è un vulcano con dei meccanismi eruttivi originali. Lo scienziato Marco Viccaro, docente di Geochimica, Vulcanologia e Risorse Geotermiche all’Università di Catania, presidente dell’Associazione italiana di Vulcanologia afferma: “Il meccanismo di funzionamento delle eruzioni parossistiche di Stromboli non è legato solo al classico schema eruttivo con il magma che parte dal basso, dai livelli più profondi del sistema di alimentazione del vulcano, ma è dovuto anche a processi ‘top-down’ -dall’alto al basso- spesso del tutto accidentali.

 Questi fenomeni possono essere dovuti ad esempio ad ostruzioni momentanee dei condotti superficiali oppure a repentine modifiche della geometria dei condotti stessi. La straordinarietà di questi fenomeni è anche la loro tempistica. Ovvero, la soglia critica per l’attivazione di eruzioni parossistiche si può raggiungere da decine di secondi a tre minuti”. I vulcani siciliani sono in fermento, vi è attività eruttiva anche sull’Etna, in particolar modo nella bocca centrale chiamata “Voragine”.

Va specificato che allo stato attuale non sono stati riscontrati danni e non vi sono pericoli per le persone e le cose.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA