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I flop della Rai. I come e i perché
Nei 70 anni di storia della Rai non era mai successo che ci fossero così clamorosi flop con numeri da prefisso telefonico. Spettacoli in prima serata che non riescono a superare il 2-3%. Mi riferisco al talk show di Massimo Giletti, aquello di Peter Gomez «La Confessione», a «L’altra Italia» di Antonino Monteleone. Perché questi flop? La risposta immediata sarebbe: sono arrivati i nuovi dirigenti, le destra ha vinto, hanno occupato i posti di potere e sono dei dirigenti incapaci. Questo è un alibi troppo semplice. Una seconda ipotesi è che in questi anni sta cambiando lo scenario mediale ed è quindi difficile inquadrare il ruolo del servizio pubblico. Che tipo di programmi fare? Programmi di protesta, programmai di consenso, nel barcamenarsi si va incontro al flop. E poi c’è una terza ipotesi: e se i tre che abbiamo nominato fossero scarsi?