La coalizione guidata dagli Stati Uniti ha condotto martedì attacchi aerei su un’isola controllata dallo Stato Islamico in Iraq. Gli aerei statunitensi F-15 e F-35 hanno lanciato 36.000 kg di munizioni sull’Isola di Qanus, situata nella provincia di Salah ad Din, a nord di Baghdad, per stanare i combattenti dell’Isis che ne avevano fatto un rifugio sicuro. “Attualmente sono in corso operazioni da parte del 2° battaglione delle forze speciali irachene per distruggere un importante snodo di transito per i membri dell’Isis che si spostano dalla Siria e dal deserto di Jazeera verso Mosul, Makhmour e la regione di Kirkuk” in Iraq, ha detto la coalizione. “Stiamo negando a Daesh la possibilità di nascondersi sull’Isola di Qanus”, ha detto il maggiore generale Eric Hill, comandante delle forze di operazioni speciali della coalizione. “Stiamo ponendo le condizioni affinché i nostri partner iracheni continuino a portare stabilità nella regione”. Mesi dopo aver perso il loro autoproclamato califfato in Iraq e in Siria, migliaia di combattenti dell’Isis stavano praparando un’insurrezione, formando cellule dormienti nel deserto, nelle grotte o fondendosi con le popolazioni locali e nelle città irachene. Il generale William Seely, comandante americano della Task Force-Iraq a Baghdad, ha detto che l’Isis aveva già iniziato a pianificare il suo ritorno nel paese mentre stava per essere sconfitto. “Mentre si ritiravano in Siria, pensavano al loro futuro. E così hanno iniziato a inviare combattenti, inviare logistica e gruppi di persone per tornare nei campi degli sfollati interni o nei campi profughi e cercare di infiltrarsi”, ha detto Seely.