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Dorian martella le Bahamas, venti a 350 km/h e cinque morti

Di Redazione |

«Una tragedia storica». Le parole del premier della Bahamas, Hubert Minnis, catturano solo in parte la devastazione causata da Dorian sulle isole. Al buio e sommerse dall’acqua, le Bahamas sono ancora impegnate – dopo quasi 48 ore – a fare i conti con l’uragano che si muove a 1,6 chilometri all’ora, praticamente fermo con i suoi venti e le sue piogge sulle isole. Il bilancio provvisorio è di almeno cinque vittime ma appare destinato a salire: secondo informazioni non confermate centinaia di persone sono intrappolate, ci sono cadaveri per le strade. E i soccorsi procedono a rilento fra il maltempo e le aree irraggiungibili. Gli Stati Uniti hanno inviato la guardia costiera e alcuni elicotteri per aiutare. Ma la vera conta dei danni deve ancora iniziare. La Florida attende Dorian con il fiato sospeso: la sua traiettoria resta ancora incerta e i rischi elevati. Di sicuro c’è solo che sulla costa atlantica dello stato l’uragano non dovrebbe abbattersi con la stessa violenza delle Bahamas: per restando «estremamente pericoloso», afferma il National Hurricane Center, Dorian è ora di categoria 4 con venti di 225 chilometri all’ora, nulla a che vede con le raffiche fino a 350 chilometri all’ora che si sono abbattute sulle Bahamas, dove la situazione è catastrofica. Le evacuazioni procedono nelle cittadine sulla costa più esposte. Gli aeroporti chiudono, anche il molto trafficato scalo di Orlando. Sono 2.700, al momento, i voli cancellati. Le scuole e le università sospendono le lezioni. Il parco di Legoland chiude, mentre i parchi Walt Disney accorciano l’orario di apertura. L’emergenza è alata anche in Georgia e North e South Carolina, dove è stata ordinata l’evacuazione di un milione di persone. Anche la Virginia ha dichiarato lo stato di emergenza: la sua costa subirà l’impatto di Dorian e non sono esclusi inondazioni e blackout. Donald Trump segue gli sviluppi dalla Casa Bianca, e non mancano le polemiche. L’accusa al tycoon è quella di aver trascorso gli ultimi giorni sui campi da golf, e soprattutto di aver creato confusione. Trump ha infatti incluso l’Alabama fra gli stati a rischio Dorian, costringendo poi il National Weather Service a correggerlo. Il tycoon se la prende con le Fake News che hanno cavalcato il caso Alabama: «in un certo scenario sarebbe stato colpito» si difende Trump su Twitter. «E’ sempre bene essere preparati. Ma le fake news sono interessate solo a umiliare e sminuire» twitta. Trump finisce nel mirino delle critiche anche per aver affermato di non aver mai visto un uragano categoria 5, come era Dorian inizialmente: «non sapevo neanche esistesse». Da quando è stato eletto diversi uragani di categoria 5 hanno interessato gli Stati Uniti. Irma nel 2017 ha colpito nove stati americani. Maria ha devastato Puerto Rico. Michael si è abbattuto nelle Panhandle della Florida. 

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