Domenico Modugno, venticinque anni fa ci lasciava Mister Volare

Di Redazione / 06 Agosto 2019

Venticinque anni senza Domenico Modugno. Mr Volare, come lo conosceva mezzo mondo, è morto il 6 agosto del 1994, a soli 66 anni. Era un caldo pomeriggio d’estate, davanti ai suoi occhi che si sono chiusi per l’ultima volta c’erano l’amato mare di Lampedusa e il tramonto. Già provato da tempo nel fisico, lasciò un segno indelebile nella musica italiana, ma non solo. Portò il «bel canto», il talento e il fascino del Belpaese dove nessuno si era mai spinto fino a quel momento: Nel blu dipinto di blu, che tutti – indistintamente – hanno cominciato a chiamare Volare, è diventato una sorta di inno nazionale.
Carismatico e versatile, Modugno è stato il cantante italiano più conosciuto all’estero con oltre 60 milioni di dischi venduti: era nato il 9 gennaio del 1928 a Polignano a Mare (Bari). Poco più che ventenne si trasferì a Roma per seguire la sua vena artistica, cinematografica agli inizi. La musica arrivò solo in un secondo momento, quasi per caso: una ninna-nanna cantata nel film ‘Carica eroicà di De Robertis (1953) fu il lasciapassare per la trasmissione radiofonica ‘Trampolinò. Il successo arrivò 5 anni dopo con la vittoria al Festival di Sanremo del ’58 con Nel blu dipinto di blu. Un successo mondiale che gli fece vincere tre Grammy, disco dell’anno, canzone dell’anno e interprete dell’anno. L’anno dopo bissò con Piove, che quest’anno festeggia i 60 anni. Come una sorta di Re Mida, ogni brano che le sue corde vocali affrontavano si trasformava in un successo: altre due vittorie a Sanremo (nel ’62 e nel ’66), una al Festival di Napoli (nel ’64 con Tu sì ‘na cosa grande) e la fama mondiale. Dal suo cilindro escono gioielli come «L’uomo in frac» e «Resta cu me».

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