MILANO – Cesare Battisti, l’ex terrorista dei Pac arrestato lo scorso gennaio in Bolivia dopo quasi 40 anni di latitanza e poi trasferito in Italia, ha ammesso per la prima volta, davanti ai pm di Milano Alberto Nobili, di essere responsabile dei 4 omicidi per cui è stato condannato.
Il procuratore Francesco Greco ha spiegato ai cronisti che su richiesta dello stesso Battisti, assistito dal legale Davide Steccanella, tra sabato e domenica scorsi l’ex terrorista è stato interrogato nel carcere di Oristano, dove è detenuto. Nell’ambito dell’interrogatorio «sulle modalità della sua latitanza», ha chiarito il procuratore, «Battisti ha ammesso di avere partecipato direttamente a 4 omicidi, di cui in due è stato esecutore materiale». Si tratta di 4 omicidi per cui è stato condannato all’ergastolo. Battisti ha anche dichiarato: «Mi rendo conto del male che ho fatto e chiedo scusa ai familiari delle vittime», ammettendo anche tre ferimenti e rapine e furti per autofinanziamento, di fatto confermando che corrisponde al vero quanto accertato in più procedimenti. L’ex terrorista ha però parlato solo delle sue responsabilità e non ha voluto fare i nomi di nessun altro.
Le ammissioni fatte da Cesare Battisti, in linea teorica possono incidere sul regime detentivo, ossia allontanano per lui il rischio del “41bis”, e sui benefici penitenziari, come i permessi, nel corso della detenzione. E’ quanto è stato riferito da fonti qualificate. Ad ogni modo, il suo legale Davide Staccanella ha precisato che ciò che premeva era togliere a Battisti «quell’alone di pericolosità che non ha più». Ma è appunto su eventuali benefici che possano derivare per Battisti dalle sue ammissioni si è subito aperto un dibattito: ed è allarme dei parenti delle vittime.
Nel video il servizio dedicato lo scorso 14 giugno da Euronews all’arrivo in Italia su un Falcon di Battisti dopo il suo arresto in Bolivia.