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Bimbo caduto in un pozzo, Spagna col fiato sospeso: «Julen è figlio di tutti»
MADRID – Continua la corsa contro il tempo per cercare di salvare Julen, il bambino di 2 anni caduto in un pozzo profondo 110 metri vicino Malaga sette giorni fa. Esclusa l’opzione di un tunnel orizzontale, i minatori coinvolti nelle operazioni di soccorso stanno scavando due tunnel verticali paralleli al foro in cui il piccolo è intrappolato.
Trecento persone lavorano in turni da 100 ogni otto ore. E la collina dove si trova il carotamento, sbancata da un esercito di ruspe, è diventata un gigantesco cantiere. Le squadre di soccorso sperano di arrivare dove pensano che Julen sia all’alba di domani, lunedì. I lavori di perforazione hanno scavato ben più della metà del tunnel profondo 60 metri parallelo al pozzo dove è caduto Julen, tunnel in cui verrà infine introdotta un capsula metallica che permetterà di costruire una galleria orizzontale per avvicinarsi al luogo in cui si trova il bambino di due anni. Finora nessun contatto vocale è stato stabilito con Julen. L’unico segnale della sua presenza, riferiscono i soccorritori, sono alcuni capelli trovati nel pozzo che combaciano con il suo dna. I soccorritori sperano di trovarlo ad una profondità di 72 metri dove il terreno roccioso ha impedito di andare più in profondità. Gli esperti sperano quindi di scavare un tunnel orizzontale nel punto in cui credono che il bimbo sia intrappolato.
«È come se Julen fosse figlio di tutti», ha detto Angel Garcia Vidal, l’ingegnere che coordina le operazioni. Sul posto ieri è arrivato anche il presidente andaluso, Juan Manuel Moreno, che prima ha fatto un punto con i soccorritori e poi si è recato a casa della famiglia del bambino.
Il padre di Julen, José Sanchez Rocío, insieme alla moglie Vicky ha già sofferto la tragedia della perdita di un figlio nel 2017, quando Oliver – fratello di Julen – morì all’età di soli tre anni per un improvviso arresto cardiaco mentre si trovava su una spiaggia. Con il cuore a pezzi, José Sanchez in questi giorni ha vissuto un’altalena di emozioni, con momenti di profondo sconforto che si sono alternati a sprazzi illuminati dalla speranza che Julen possa farcela. Davanti alle telecamere delle tv spagnole, che seguono in diretta le operazioni di soccorso per raggiungere il piccolo nel pozzo, il papà più volte non è riuscito a trattenere le lacrime: «Noi stiamo morendo, con mia moglie siamo già morti. Non mi posso muovere da qui. E dove andrei? Sono già così lontano da mio figlio», lo sfogo che ha ripetuto più volte fra i singhiozzi ma sempre ribadendo «abbiamo ancora la speranza che Julen sia vivo». E nel video che vi proponiamo appunto un’intervista di una tv spagnola a José Sanchez Rocío. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA