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Bimbo caduto in un pozzo, l’odissea è al suo epilogo: pochi metri lo separano dai soccorritori
MALAGA – Quasi due giorni più tardi di quanto inizialmente previsto, ieri sera si è finalmente ultimata la perforazione – ritardata da uno strato di terreno roccioso – del tunnel verticale parallelo al pozzo di Totalán (Málaga) dove ormai nove giorni fa, domenica 13 gennaio, è accidentalmente caduto Julen Rosello, il bambino di due anni e mezzo la cui vicenda sta tenendo con il fiato sospeso l’intera Spagna e non solo. Il presidente del Collegio degli Ingegneri di Malaga e coordinatore delle operazioni di soccorso, Angel Garcia, ha confermato che la profondità di 60 metri è stata raggiunta intorno alle 20.30 di ieri, ed immediatamente si è iniziato a scavare la galleria orizzontale che dovrebbe portare nel punto in cui sia pensa che sia il piccolo. Che a questo punto dovrebbe essere raggiunto in giornata, e forse addirittura a breve.
Dopo due giornate di grandi difficoltà per l’«estrema durezza» del materiale che ha ritardato il lavoro della trivella utilizzata per la perforazione del tunnel verticale, ora davvero solo un’ultima linea separa i soccorritori dal bambino caduto. Garcia, sebbene siano state necessarie 55 ore per completare la galleria verticale, si è detto «soddisfatto di un lavoro in cui abbiamo trovato materiali così difficili da perforare» e ha spiegato che «doveva essere prestata estrema attenzione per rendere la galleria completamente verticale». «Ovviamente avremmo voluto finire prima questo scavo, ma la realtà dei materiali e del rock che abbiamo trovato è stata davvero di straordinaria difficoltà», ha insistito.
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Un’area di enorme complessità geologica ha rallentato gli sforzi per salvare Julen nonostante «con il passare dei giorni conoscevamo già il terreno e sempre più esperti e professionisti si riunivano» per contribuire con idee e lavoro a risolvere i problemi. Ora di certo l’odissea di Julen è al suo epilogo.
Nel video, l’enorme cantiere all’opera per salvare il piccolo. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA