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Adrian, flop di spettatori. E il Molleggiato “confessa”: «Ho sabotato gli ascolti di Canale 5»
«Padre, confesso i miei peccati: voglio sabotare l’audience per altre sei volte, fino a quando dei 6 milioni della prima puntata non ne sarà rimasto uno soltanto, è lui quello che cerco, perché non gliene importa se canto o ballo. E’ lui che salverà il mondo». Nella terza puntata di Adrian, in onda ieri sera su Canale 5 in diretta dal teatro Camploy di Verona, Adriano Celentano è tornato in confessionale e, parlando con “frate” Nino Frassica, ha ironizzato sugli ascolti dello show prima di lanciarsi in un medley sulle note di Pregherò, Hot Dog Buddy Buddy e Rock Around the Clock.
La “questione” degli ascolti si è posta dopo che gli spettatori di “Aspettando Adrian”, lo scorso 22 gennaio, sono scesi a 3 milioni 965mila con uno share del 15% (mentre nella prima puntata, lo spettacolo aveva sfiorato i 6 milioni con il 21.9%). Ed ieri, 29 gennaio, è pure andata peggio: Adrian ha infatti realizzato 2.038.000 spettatori (share 10.56%)
Quanto allo spettacolo, in scena ieri è poi toccato a Ilenia Pastorelli, con un monologo che ha portato in primo piano il tema della violenza sulle donne: «Sei milioni 788mila donne hanno subito violenze di ogni genere, fisica o sessuale, ma quando diciamo basta e proviamo ad alzare la testa ci accusano, parlano di caccia alle streghe, di delirio femminista, poi ci trovano sgozzate, stuprate, uccise, ma non ce la siamo cercata, non ce la cerchiamo mai!».
Intanto il disegnatore Milano Manara sul suo profilo Facebook in merito al cartoon, nato da un progetto con Adriano Celentano, in onda su Canale 5, ha scritto: «In merito alle inesattezze che, da diversi giorni, stanno circolando a seguito della messa in onda della serie Adrian – per la quale sento parlare di “Disegni di Milo Manara” (o addirittura di “graphic novel di Milo Manara”…) – credo di dover fare alcune precisazioni». «Nel lontano 2009 – prosegue Manara -, accettai di partecipare al progetto di serie animata, con lo specifico ruolo di character design, in compagnia di autori del calibro di Nicola Piovani, Vincenzo Cerami, Enzo D’Alò, oltre ovviamente ad Adriano Celentano. Per quell’incarico ho realizzato, quindi, una serie di studi di personaggi, di sfondi e di ambientazioni insieme ad alcuni storyboard delle principali scene della serie».
«Come sanno tutti quelli che si occupano di cinema di animazione – sottolinea quindi Manara – questi disegni sarebbero dovuti essere utilizzati come riferimento per la realizzazione delle animazioni vere e proprie. Una volta consegnati i disegni, dunque, non mi sono assolutamente occupato, in nessuna fase della lunga e travagliata produzione, della realizzazione delle animazioni, essendo io un disegnatore e non un animatore. Mi rendo conto che il fatto che alcuni disegni dei miei storyboard siano stati inseriti anche nell’animazione finale, nonostante non fossero stati realizzati per questo scopo, abbia creato ulteriore confusione. Purtroppo – conclude il disegnatore – la decisione di utilizzarli non è stata mia, e a suo tempo non ho potuto che far presente la mia forte perplessità in merito».