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10 agosto, la notte di stelle cadenti e di desideri “vissuta” con l’irresistibile ironia de “I Soldi Spicci”
Oggi 10 agosto la Chiesa celebra San Lorenzo, il cui martirio San Leone Magno ci racconta in un’omelia così come era stato tramandato fino ai suoi giorni. Disteso su una graticola, Lorenzo non cessa di fare il burlone. Dice al fochista: «Non lo vedi che da questa parte è cotto. E giralo quest’arrosto per cuocere l’altra parte». Al martire, amatissimo dai cristiani, sono state innalzate chiese in varie parti del mondo. A Roma Costantino fa edificare una basilica sulla sua tomba, che diviene una delle sette grandi basiliche romane.
Ma il 10 agosto porta con sé anche una notte, quella appunto di San Lorenzo, che “regala” le “stelle cadenti”, nelle quali una tradizione leggendaria rappresenta proprio le lacrime del Santo martirizzato. Quest’anno però il picco di visibilità delle stelle cadenti sarà nelle notti successive, tra il 12 e il 13 agosto.«Dopo un 2018 a dir poco memorabile, per il 2019 le condizioni osservative delle Perseidi saranno meno favorevoli, anche se sarà possibile vederne circa 50 l’ora a ridosso del picco», spiega l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. «La Luna infatti sarà piena il 15 agosto e nei giorni del picco sarà visibile fin dal tramonto, per buona parte della notte. Le condizioni migliori di visibilità delle meteore di agosto – continua l’esperto – si verificheranno quindi nella parte finale della notte, poco prima dell’alba, dopo che la Luna sarà tramontata. Lo sciame delle Perseidi – prosegue – sarà già attivo nelle notti tra il 10 e l’11 e tra l’11 e il 12 agosto, quando la Luna tramonterà prima rispetto alla notte del picco».
Lo sciame delle Perseidi deve il suo nome al fatto che il punto dal quale le meteore sembrano arrivare, il cosiddetto radiante, è in prospettiva in direzione della costellazione di Perseo. Le meteore d’agosto sono generate dai detriti di polveri lasciati dalla cometa Swift-Tuttle, scoperta nel 1862 e che si avvicina alla Terra ogni 135 anni. «Il fenomeno – chiarisce Masi – si verifica quando la Terra si tuffa nella nube di polveri seminata dalla cometa nel suo peregrinare intorno al Sole. Questi grani di polvere, penetrando a gran velocità nell’atmosfera terrestre, bruciano per attrito lasciando in cielo le caratteristiche scie. A cadere quindi – conclude – non sono stelle, ma briciole della cometa».
Ed ancora: tradizione vuole anche che alla vista di una “stella cadente” vada espresso un desiderio. E chi non lo ha mai fatto? E in quanti lo si è fatto (e lo si fa) in coppia? Nel video che vi proponiamo, pubblicato su YouTube da I Soldi Spicci, ecco come l’irresistibile duo comico palermitano ci scherza su… COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA