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Palazzo Di Lorenzo del Castelluccio

Un luogo dall’anima settecentesca recuperato per il futuro di Noto

La rinascita dell’edificio di via Cavour voluta dal produttore televisivo Jean Louis Remilleux che ne ha fatto una casa-museo prestata anche al cinema  

Di Ottavio Gintoli |

“Un Palazzo in Sicilia”, che racconta la nostra Sicilia e che sembra quasi volerla conservare. Non per nulla Jean Louis Remilleux, produttore televisivo francese, appassionato d’arte che ha restaurato e aperto al pubblico anche il castello di Groussay, a Monfort-l’Amaury e quello di Digoine, in Borgogna, ad innamorarsi di Noto – città di cui è anche cittadino onorario dal 2018, anno in cui l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Corrado Bonfanti gli conferì la cittadinanza – e ad avventurarsi nel recupero di Palazzo Di Lorenzo del Castelluccio, dimora nobiliare in pieno centro storico (via Cavour). 

Appartenuto ad una delle famiglie più importanti ed antiche della Sicilia, l’edificio è stato riportato al suo vecchio splendore grazie ad un intervento durato più di 4 anni curato dall’architetto netino Corrado Papa. Un’avventura raccontata dallo stesso “monsieur” Remilleux in un libro dal titolo “Un Palazzo in Sicilia”, in cui descrive le sue sensazioni, i suoi stati d’animo, i ricordi di quella prima volta a Noto consegnati a chi lo legge, ammira gli scatti seducenti e ammalianti del piano nobiliari, delle stanze private, delle cucine antiche. Immagini realizzate dal fotografo Matteo Aquila, ambienti rigorosamente originari – che in questi anni hanno già accolto più di 10mila visitatori e che proprio in questi giorni sono protagonisti anche alla notte degli Oscar ripresi nel film “Cyrano” di Joe Wright, girato anche a Noto con in tasca una candidatura per i migliori costumi, realizzati da Massimo Cantini Parrini.  Costruito nel 1782, periodo che fece seguito al disastroso terremoto del 1693 che distrusse gran parte del Val di Noto, Palazzo Di Lorenzo del Castelluccio presenta una facciata (progettata da Vincenzo Sinastra, architetto ideatore di Palazzo Ducezio, oggi sede del Comune di Noto) che non adotta lo stile barocco tipico delle ricostruzioni operate in quell’epoca sui principali edifici della città, ma segue piuttosto un gusto di stampo neoclassico, in voga alla fine del XVIII secolo, stile che è possibile ritrovare anche negli affreschi ottimamente conservati nelle volte e nelle pareti del tradizionale “piano nobile”. I pavimenti originali in ceramica siciliana sono stati tutti perfettamente ripuliti e preservati mantenendo l’eleganza e lo smalto di un tempo. Gli affreschi sono stati puliti e restaurati, i tessuti sostituiti, la carta da parati argentata riprodotta fedelmente e la collezione di mobili e dipinti italiani e siciliani mantenuta per restituire l’atmosfera tipica di un palazzo d’epoca. La sala della musica, la cappella, il salone da ballo, la galleria contribuiscono a mostrare quella potenza estetica e quella magnificenza che costituirono il fiore all’occhiello di una delle più grandi famiglie aristocratiche siciliane.  Dopo la morte dell’ultimo marchese, il palazzo è stato ereditato dall’Ordine dei Cavalieri di Malta che ne ha mantenuto il possesso fino al 2011. L’edificio è poi rimasto inabitato per dodici anni, fino a quando l’attuale proprietario ne ha preso possesso trasformandolo in una vera e propria casa-museo abitabile ed accessibile ai visitatori.  Le sale, le cucine, conservate senza alcun restauro, così come le scuderie rinfrescate e ripulite, testimoniano la fervente attività di un tempo passato e mai dimenticato. «A restauro finito, sarà il più bel palazzo di Noto», disse l’architetto Papa a monsieur Remilleux pochi giorni dopo l’ennesimo sopralluogo. Si fidò ciecamente – lo scrive sul libro – seguendo ogni tappa del cantiere: l’obiettivo era mettere il Palazzo al passo con il XXI secolo e, nel frattempo, conservarne radici, eredità e struttura settecentesca. Si trattava, dunque, di ridestare il passato, proteggendo l’anima che custodiva quel Palazzo. E la missione, a qualche anno di distanza, è stata compiuta. 

Palazzo Di Lorenzo del Castelluccio riapre, diventa tappa fissa per i visitatori di Noto e, più in generale, per chi arriva in Sicilia e cerca di ripercorrerne la storia. Nonostante la pandemia che ha un po’ rallentato le cose, quest’anno è pronto ad ospitare i visitatori, accompagnando loro in una passeggiata tra gli eleganti corridoi decorati con pregiate piastrelle di Caltagirone, fino ad attraversare le stanze della musica, da ballo e della scienza, per poi giungere nell’intimità di un luogo come il cortile. Il Palazzo, gestito dalla Fondazione del Grand Tour, impegnata nella valorizzazione e nella fruizione dell’edificio che racconta tanto della Sicilia e di Noto, ospita anche eventi culturali, mostre, concerti, esposizioni di antiquariato per la valorizzazione degli antichi mestieri ed eventi privati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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