I dati forniti dall’Enit sugli arrivi di turisti stranieri in Sicilia nel 2022 fanno ben sperare in un 2023 ancora migliore. Ne è convinto Sandro Pappalardo, consigliere nazionale dell’Enit ed ex assessore regionale: «Il turismo in Sicilia ha prospettive raggianti. Per gennaio e febbraio 2023 le prenotazioni aeree dall’estero sono in aumento dell’80% rispetto al medesimo bimestre 2022: il 71,4% sono verso Catania (+67,5%) e il 28,6% verso Palermo (+120,8%)».
Però la quota regionale è ancora irrilevante (4,5% sul totale nazionale) e su 3,2 milioni di arrivi esteri da gennaio a settembre, solo 380mila hanno preso l’aereo. Pesa lo scandalo del caro-voli…
«L’offerta è indiscussa e il potenziamento delle infrastrutture è al vaglio dell’attuale governo, che sta approntando misure ad hoc per rendere sempre più accessibile e fruibile il nostro Paese. La contingenza socio-economica incide sulla fisiologia del comparto, ma non bisogna guardare con sfiducia ai rincari perché ogni misura anche a livello Ue ha l’obiettivo di essere transitoria in un’ottica di assestamento».
Quali iniziative promozionali dell’Enit per la Sicilia?
«La Sicilia è coinvolta in tutti i grandi eventi indetti dall’ente o a cui aderisce Enit e rientra nel piano annuale. Le risorse 2023 prevedono anche supporto al turismo della regione così come le campagne di valorizzazione della penisola vedono protagonista anche la Sicilia. La regione è interessata da tutte le principali fiere e workshop nazionali e internazionali cui prende parte Enit e che portano il brand Italia nel mondo, così come è coinvolta nei grandi eventi istituzionali e nei press e fam trip indetti dall’Agenzia. È partner di appuntamenti significativi che incidono sulla filiera turistica».
Il “Pnrr” ha stanziato poco per il turismo al Sud, tranne qualcosa per i borghi e la Ciclovia della Magna Grecia. Come migliorare l’offerta e dove prendere i fondi?
«Molti gli investimenti che si stanno mettendo in campo per il settore, e il raggiungimento di tutti gli obiettivi del “Pnrr” è sul giusto sentiero. Penso allo stanziamento di 1 miliardo e 380 milioni per le strutture ricettive con il nuovo incentivo “FRI-Tur”; ai 150 milioni sul Fondo nazionale del turismo per riqualificare le strutture alberghiere e oltre un miliardo per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo e 32 milioni per 19 progetti a favore della montagna italiana. Sommano 2 miliardi e 562 milioni. Un grande lavoro messo in campo dal ministero del Turismo di cui Enit è il braccio esecutivo. Si agisce in sinergia con il governo per uno sviluppo comune del comparto, come abbiamo visto anche con il tdh, il tourism digital hub per la valorizzazione e l’incrocio della domanda e offerta di un’industria del turismo degna di essere chiamata tale».
La ministra Santanchè punta molto sull’innovazione. La Sicilia ha anche bisogno di infrastrutture e di diventare più attrattiva e competitiva. Serve un Piano Marshall per il turismo?
«È già realtà con un ministero dedicato e con portafoglio e un piano per il turismo dai ritmi molto serrati, come si evince dagli interventi messi in campo in questi mesi dal Mitur e dalla ministra Daniela Santanchè. Si vanno affinando le sinergie nazionali e internazionali e anche Enit pianifica in modo strategico l’offerta turistica in sintonia con il documento “Transition Pathway for Tourism” della Commissione Ue, che ha delineato i principali assi della transizione verso uno sviluppo del turismo europeo bilanciato e capace di generare benessere sociale ed economico, nel rispetto dell’ambiente. Il turismo vale il 9,5% del Pil europeo e 22,6 milioni di posti di lavoro. I pilastri definiti dalla Commissione, e che guideranno le politiche di sviluppo anche messe in campo da Enit, sono: regolamento e governance; transizione green e digitale; resilienza. Rappresentano un riferimento anche per le National Tourism Board, alla luce del nuovo ruolo che tali organizzazioni, analogamente ad Enit, stanno assumendo nell’ecosistema turistico, di coordinamento di sistemi complessi, di accompagnamento verso la transizione digitale e green, di promozione di pratiche inclusive ed accessibili, oltre che di formazione e di supporto per lo sviluppo delle competenze e della competitività. Finora, le priorità politiche sono state il ripristino della mobilità sicura delle persone e il sostegno alle imprese. A ciò si aggiunge la carenza di forza lavoro per soddisfare il ritorno della domanda turistica e la necessità di rinnovati investimenti per attirare visitatori. È, però, importante assicurarsi che si ricostruisca al meglio e con benefici strategici a lungo termine. Ciò richiede un coordinamento tra i governi, il mondo del turismo, gli esperti di salute e gli enti dei trasporti, insieme al settore privato, nell'affrontare i problemi di mobilità sicura».