La Sicilia del turismo, della cultura e dell’innovazione è stata oggi protagonista all’Expo 2020 Dubai con il Regional Day dedicato all’isola nel Padiglione Italia dell’esposizione universale. «L'asse del Padiglione Italia all’Expo 2020 Dubai è il rapporto tra le radici della cultura italiana e la sua capacità di fare innovazione tecnologica e di guardare al futuro. La Sicilia è un po' una sintesi di questa capacità, di recuperare le radici ma anche di guardare al futuro», ha detto all’Ansa il vicepresidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao, in occasione della giornata dedicata alla regione.
«La presenza della Sicilia oggi è rappresentata dall’Assessorato al Turismo dall’assessorato ai Beni culturali che portano due belle iniziative», ha spiegato il vicepresidente e assessore dell’Economia. La Sicilia ha infatti vissuto il suo Regional Day portando al padiglione un’installazione immersiva che permette al visitatore di ritrovarsi tra i mosaici siciliani come quelli di Piazza Armerina, della Cappella Palatina di Palermo, del Duomo di Monreale e di quello di Cefalù, o tra reperti archeologici del Parco Neapolis a Siracusa o dell’Area archeologica di Morgantina a Enna. O ancora, godere della maestosità di elementi architettonici del Barocco siciliano o della Cattedrale di Palermo. Insieme a questa installazione, la Regione ha inaugurato una mostra che fino al 15 gennaio racconterà ai visitatori del padiglione il teatro della Sicilia, dall’antichità fino all’epoca moderna.
«La Sicilia credo che appartenga al mondo. La sua bellezza, la sua storia che stiamo raccontando anche qui all’Expo credo che possa appartenere davvero a tutti», ha detto Manlio Messina, assessore del Turismo, dello sport e dello spettacolo anche lui presente a Expo. «Il bello della Sicilia credo sia anche il fatto che si possano percorrere millenni di storia nella bellezza. Di questo siamo molto orgogliosi» e «nonostante la pandemia, cerchiamo di raccontare questa bellezza nel mondo». E parlando del Covid, «è chiaro che questo periodo per noi è stato abbastanza drammatico: il 20 per cento del Pil della Sicilia parte proprio dal turismo. Continuiamo a vivere un momento difficile, ma non ci possiamo arrendere. Venire in Sicilia anche in questo periodo credo che sia una bella emozione», anche perché «c'è quest’idea che la Sicilia sia bella solo d’estate, ma la nostra regione è tanto altro, è montagna, percorsi naturalistici, buon cibo, monumenti e storia».
«Per noi Regione Siciliana, questo appuntamento con l’Expo 2020 è stato sin da subito un’occasione che non potevamo perdere», ha sottolineato Sandro Pappalardo, responsabile per i progetti di Expo Dubai del governo della Regione Siciliana. A Dubai «la Sicilia vuole far vedere le grandi possibilità che ha come terra di accoglienza. Noi siamo una regione fortunata, perché dal punto di vista turistico abbiamo veramente tutto quello che un visitatore può ricercare: città d’arte, piccoli borghi, un entroterra veramente interessante, il nostro vulcano Etna, le nostre piccole isolette che sono dei paradisi»
Il teatro siciliano dai tempi antichi fino alla modernità è il cuore della mostra «Teatri di Sicilia» inaugurata oggi al Padiglione Italia di Expo 2020 Dubai, in occasione del Regional Day dedicato all’isola. Nel percorso espositivo, si passa dai vasi figurati e le maschere per raccontare la fase più antica del teatro siciliano, fino all’epoca moderna testimoniata dall’opera di Vincenzo Bellini e la produzione teatrale di Luigi Pirandello, passando per i pupi siciliani patrimonio dell’Unesco.
«Il padiglione Italia ci ospita come pezzo importante dell’Italia, come asse fondamentale dell’Italia che guarda al Mediterraneo e guarda al mondo», ha affermato il vicepresidente Armao, intervenendo all’inaugurazione della mostra. «Ringrazio l’assessorato ai Beni culturali che ha fatto uno straordinario lavoro portando qui uno degli esempi più belli della nostra archeologia: la maschera», un «elemento di grande retaggio storico. Qui vedete poi come si passa dalla cultura più antica dai nostri teatri sino alla rappresentazione più moderna, come la rappresentazione di Arnaldo Pomodoro del teatro», ha raccontato Armao.
La mostra «vuole raccontare, come dice il motto del Padiglione Italia, che la bellezza unisce le persone. La Sicilia attraverso i teatri, lo fa da almeno venticinque secoli», ha spiegato il curatore artistico della mostra, Giuseppe Parello. "Quindi abbiamo voluto focalizzare questa dimensione particolare nella nostra isola attraverso le architetture da un lato, quindi gli oggetti, e dall’altro l’azione poetica e relazionale che da sempre riesce a connotare la nostra Sicilia».
Per il percorso della mostra «siamo partiti sin da prima che il teatro esistesse, raccontando i miti legati a Dioniso dal quale si dice che sia nato il teatro». Poi, «abbiamo poi fatto un salto per celebrare un’altra tipologia di teatro, quello d’opera, e non potevamo non citare il nostro grande Vincenzo Bellini che è sicuramente il compositore d’opera più conosciuto nella Sicilia accanto a Luigi Pirandello, con cui il gioco delle maschere diventa materia viva della sua filosofia della sua scrittura». Infine, «abbiamo voluto chiudere con un approccio anche alla cultura popolare del teatro e quindi con l’opera dei pupi siciliani e l’iconografia legata al ciclo cavalleresco.
«La Regione Sicilia in questo padiglione è un punto fondamentale della nostra costruzione, architettura e allestimento», ha detto il commissario generale per l’Italia all’Expo, Paolo Glisenti. «C'è un elemento di Sicilia fortissimo e presente in tutti i mesi, e questa mostra straordinaria è un elemento aggiuntivo che racconta di come la Sicilia è una piattaforma mediterranea dell’Italia da millenni». Il padiglione "parla siciliano tutti i giorni, e da questa settimana lo parla ancora più forte per questa bella mostra»