Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute) – “In 15 anni in Italia sono stati registrati oltre 74mila ricoveri per Herpes zoster, di cui 30.891 come diagnosi principale e più di 43mila come diagnosi secondaria. Tuttavia, come dimostrano i dati del sondaggio, la malattia da Herpes zoster purtroppo non è ancora compresa bene ed è spesso sottovalutata”. Così Francesco Vitale, professore ordinario di Igiene all’università di Palermo, intervenendo oggi a Roma alla presentazione di una ricerca globale commissionata da Gsk. Secondo i dati dell’indagine – illustrati in occasione della Shingles awareness week, settimana internazionale di sensibilizzazione sull’Herpes zoster (26 febbraio-3 marzo), infatti, almeno 2 persone su 10 non sanno cosa sia il cosiddetto Fuoco di Sant’Antonio. “Il Fuoco di Sant’Antonio – spiega Vitale – rappresenta una minaccia per i soggetti fragili e immunocompromessi, nei quali peggiora notevolmente la qualità di vita, può perdurare per molto tempo e dare complicanze temibili come la nevralgia post-erpetica. Il problema da affrontare è su due livelli: persone in buona salute, ma avanti con gli anni, che non sanno di rischiare inutilmente di sviluppare una patologia debilitante, ma evitabile, e persone di ogni età che, a causa di altre patologie o particolari condizioni, rischiano di peggiorare notevolmente la propria salute sviluppando questa malattia quando invece può essere prevenuta con la semplice vaccinazione”. Un rischio aggiuntivo “ormai dimostrato e consolidato in letteratura – sottolinea lo specialista – sono la depressione e lo stress correlati al mondo in cui viviamo, che è frenetico e ansiogeno. Quindi il consiglio è di cercare di avere stili di vita equilibrati, oltre che usufruire di strumenti di prevenzione quale la vaccinazione”.