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Vaiolo scimmie, allo Spallanzani 600 prenotazioni vaccino in 48 ore

Di Redazione |

Roma, 8 ago. (Adnkronos Salute) – Questa mattina all’Istituto Spallanzani di Roma sono iniziate le prime vaccinazioni in Italia contro il vaiolo delle scimmie. “In questi 2 giorni sono già pervenute allo Spallanzani oltre 600 richieste di prenotazione spontanee e circa 200 sono già in appuntamento per la vaccinazione a partire da oggi. Grazie alla immediata risposta organizzativa della Regione Lazio, della rete sanitaria e associativa regionale, dopo nemmeno 3 mesi dalla segnalazione dei primi casi in Italia inizia una nuova fase di lotta e contrasto a questa epidemia, che l’Oms ha dal 23 luglio 2022 classificato emergenza sanitaria globale”. Lo sottolinea in una nota l’Inmi Spallanzani. Secondo il piano del ministero della Salute, alla Regione Lazio sono state consegnate 1.200 dosi. “In accordo con la circolare del ministero della Salute del 5 agosto 2022, la vaccinazione non ha carattere di massa, ma è diretta alle persone a maggior rischio di infezione da Monkeypox virus, come le persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (Msm), che rientrino in una serie di criteri di rischio, e il personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus. Il vaccino è l’Jynneos (Mva-Bn), vaccino antivaioloso basato su virus vaccinico vivo, Ankara modificato, non replicante, approvato da Ema per la profilassi del vaiolo delle scimmie”, ricordano gli specialisti dello Spallanzani. L’Istituto Spallanzani, individuato dalla Direzione regionale Salute del Lazio come polo regionale per questa vaccinazione, ha iniziato già da sabato scorso a selezionare le persone candidate mettendo a disposizione una mail pubblica (vaccinomonkeypox@inmi.it) e contando sulla collaborazione della rete dei Centri di malattie infettive, Centri Hiv, Ambulatori Prep, Centri per la salute sessuale presenti sul territorio regionale, e sul forte supporto delle associazioni Lgbtqia+, associazioni di lotta all’Hiv, e del Checkpoint di Roma, presso le cui sedi sarà anche possibile la selezione delle persone a rischio, mediante protocollo condiviso con l’Istituto romano.

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