(ANSAMed) – BEIRUT, 08 AGO – Si terranno il prossimo 18 settembre le elezioni amministrative in Siria, paese travolto da più di 11 anni da una guerra intestina e regionale e che ha mietuto almeno mezzo milione di morti. Lo riferisce l’agenzia governativa siriana Sana, che cita un decreto del presidente Bashar al Assad, sostenuto da Russia e Iran. Si andrà al voto nonostante circa la metà dei 20 milioni di siriani si trovi all’estero come profughi fuggiti dalla guerra e senza prospettive di tornare in patria. Si tratta delle seconde elezioni amministrative dall’inizio del conflitto armato scoppiato nel 2011. Le consultazioni locali sono per il rinnovo dei consigli municipali delle località sotto controllo governativo. L’intervento militare russo a fianco delle truppe di Assad a partire dalla fine del 2015 ha consentito alle forze lealiste di riprendere il controllo formale di ampie porzioni del territorio nella Siria centrale. Rimangono fuori dal controllo di Damasco le regioni dell’est e del nord-est, in mano a una coalizione di forze guidata dal Partito dei lavoratori curdi (Pkk) sostenuto dagli Stati Uniti, e le regioni del nord-ovest sotto controllo e influenza turchi. Le ultime elezioni in Siria sono state quelle presidenziali del 2021, vinte – come previsto – da Assad stesso che si è aggiudicato il 95% delle preferenze venendo confermato per un nuovo mandato settennale, fino al 2028. (ANSAMed).