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Sanità: virus polio in acque reflue New York, a luglio primo caso da 10 anni
Milano, 2 ago. (Adnkronos Salute) – Il virus della poliomielite era nelle acque reflue di un sobborgo di New York, un mese prima che i funzionari sanitari intercettassero il primo caso confermato della malattia dopo dieci anni di ‘silenzio’. La diagnosi è stata segnalata su un paziente adulto nella contea di Rockland e resa pubblica il 21 luglio scorso. Ora arriva il responso delle ‘fogne’, che accende un’ulteriore spia rossa: secondo i Cdc, Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie, infatti, i risultati emersi dalle acque reflue suggeriscono che anche altre persone potrebbero diffondere il virus. La notizia è rimbalzata sui media Usa, insieme all’esortazione dei funzionari sanitari dello Stato di New York, che raccomandano ai residenti di assicurarsi di essere vaccinati contro la polio. La scoperta della malattia da campioni di acque reflue raccolti a giugno significa che il virus era presente nella comunità prima che la diagnosi emergesse il 21 luglio. I Cdc hanno in ogni caso precisato che non sono stati al momento identificati nuovi casi di polio e che non è ancora chiaro se il virus si stia diffondendo attivamente a New York o altrove negli Stati Uniti. I test di laboratorio hanno anche confermato che il ceppo identificato per il primo caso nell’area metropolitana della Grande mela sarebbe geneticamente legato a uno trovato in Israele. E inoltre il sequenziamento genetico lo legherebbe anche a campioni ambientali del virus rilevati nel Regno Unito. Il paziente aveva iniziato a mostrare sintomi a giugno. “Data la rapidità con cui la polio può diffondersi – ha affermato la State Health Commissioner di New York, Mary Bassett – è ora il momento per ogni adulto, genitore, tutore di vaccinare se stessi e i propri figli il prima possibile”. I funzionari di New York hanno spiegato che stanno aprendo centri vaccinali per aiutare i residenti che non fossero ancora immunizzati a farsi vaccinare.