Roma, 19 set. (Adnkronos Salute) – Il 22 settembre, in occasione della prima ‘Giornata nazionale della neurologia’, istituita dalla Società italiana di neurologia (Sin) per aumentare la conoscenza sulle patologie neurologiche e sulla figura del neurologo e sensibilizzare la popolazione ad affidarsi alle cure di questo specialista nel momento in cui compaiono i primi sintomi, la Sin lancerà una campagna di sensibilizzazione sui propri canali social (Facebook, Instagram e Twitter) dal titolo ‘Proteggi il tuo cervello, affidati al neurologo’.
Le malattie neurologiche – spiega in una nota la società scientifica – sono al primo posto fra le condizioni, acute o croniche, responsabili di perdita dell’autonomia. Ancora oggi la figura del neurologo e le sue competenze, così come i sintomi che caratterizzano le singole patologie neurologiche, sono poco chiari alla maggior parte delle persone. Lo conferma un’indagine nazionale promossa dalla Sin da cui emerge come la conoscenza della neurologia risulti piuttosto vaga tra la popolazione: pur riconoscendo che il neurologo tratta patologie legate al cervello, spesso il suo ruolo viene confuso con quello di altri specialisti.
I risultati della survey dimostrano, inoltre, che 1 italiano su 3 ritiene di conoscere le principali patologie neurologiche, pur non sapendo indicarne i disturbi correttamente: solo il 13% degli intervistati conosce tutti i sintomi dell’ictus, il 12% quelli dell’Alzheimer, il 5% quelli relativi all’epilessia, mentre la percentuale scende al 2% quando si parla di malattia di Parkinson e sclerosi multipla. “Considerando tutte le possibili cause di danno neurologico, da quelle della corteccia cerebrale al muscolo – afferma Alfredo Berardelli, docente all’Università La Sapienza di Roma e presidente Sin – la diagnosi e la cura dei disturbi del sistema nervoso è indubbiamente complessa. Solo chi ha un’adeguata preparazione neurologica è in grado di discernere fra l’ampio ventaglio di possibili variabili diagnostiche: il ruolo del neurologo è fondamentale, soprattutto in condizioni in cui, come ad esempio l’ictus, contano i minuti. ‘Time is brain’, come usiamo dire noi neurologi”.
Nella campagna di sensibilizzazione social ‘Proteggi il tuo cervello, affidati al neurologo’ – continua la nota Sin – verranno diffusi contenuti informativi su chi è il neurologo e di cosa si occupa, sulle caratteristiche delle principali malattie neurologiche, sui sintomi che possono essere campanelli di allarme, sulle caratteristiche dei centri di riferimento per la cura. Gli utenti potranno rivolgere agli esperti della Sin domande generiche – non si effettuano consulenze mediche online, ricorda la società scientifica – attraverso l’interazione con i post o con le storie della campagna social e inviando messaggi privati sugli account Instagram, Twitter e sulla pagina Facebook della Sin.
Le malattie neurologiche sono al primo posto fra le condizioni, acute o croniche, responsabili di perdita dell’autonomia. “Secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità, Ndr) un terzo della popolazione mondiale soffre di malattie del sistema nervoso – sottolinea il professor Leandro Provinciali, dell’Università politecnica delle Marche – Oltre a ciò, la metà di tutte le cause di disabilità è di natura neurologica e il carico di malattia dei pazienti neurologici è di gran lunga maggiore di quello sostenuto da chi è affetto da malattie cardiache o neoplastiche”.
In Italia oltre 7 milioni di persone soffrono di emicrania, 12 milioni soffrono di disturbi del sonno e sono oltre 1.200.000 le persone affette da demenza, di cui 720.000 da Alzheimer; 800.000 sono i pazienti con conseguenze invalidanti dell’ictus, patologia che ogni anno fa registrare 180.000 nuovi casi, e 400.000 coloro che sono colpiti dalla malattia di Parkinson.
La Giornata della neurologia sarà anche l’occasione per fare il punto della situazione sugli aspetti relativi all’organizzazione assistenziale erogata in Italia, soprattutto alla luce del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che offre una straordinaria opportunità per migliorare la disuguaglianza sanitaria e rigenerare il sistema sanitario, con l’allocazione di risorse finalizzate ad alcuni scopi principali: il potenziamento dell’assistenza territoriale con reti di prossimità, strutture intermedie (come le case e gli ospedali di comunità) e l’assistenza domiciliare, implementando i servizi digitali e di telemedicina; la modernizzazione degli ospedali con un nuovo impulso a innovazione, ricerca e digitalizzazione del Ssn per l’ammodernamento attraverso nuove tecnologie o la sostituzione di quelle ormai obsolete col loro adeguamento agli standard di sicurezza attuali e la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi.
L’attuazione degli obiettivi del Pnrr – fa presente la Sin nella nota – richiede inoltre lo sviluppo di fattori abilitanti: la valorizzazione del capitale umano, la ridefinizione di percorsi di formazione del personale ed i sistemi di valutazione delle competenze, la ricerca e l’innovazione, la trasformazione digitale, nonché l’implementazione del dialogo e del confronto tra gli attori che hanno la responsabilità di organizzare e offrire l’assistenza.
La Sin ha da tempo chiesto al ministro della Salute Roberto Speranza un tavolo inter-istituzionale permanente per la riorganizzazione dei modelli di assistenza ospedaliera e territoriale sottolineando la necessità dei neurologi di una maggior coordinazione dei vari livelli assistenziali che faccia perno sul paziente. “La collaborazione con le Istituzioni – sottolinea Berardelli – è importante per dare una risposta adeguata ai problemi derivanti dalla diffusione delle malattie neurologiche, caratterizzate da complessità clinica e da frequente cronicità, rilevante soprattutto nelle patologie neurodegenerative in costante aumento con l’invecchiamento della popolazione”. La piattaforma Scival/Elsevier indica per il triennio 2019/22 che la ricerca neurologica italiana è in quinta posizione dopo Usa, Cina, Germania e Gran Bretagna, con studi condotti soprattutto su disturbi del movimento (malattia di Parkinson), sclerosi multipla, epilessia, ictus, Covid e demenze.