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Ricerca: grant Ue, scienziato Tiget San Raffaele Milano fa il bis

Di Redazione |

Milano, 31 gen. (Adnkronos Salute) – Modificare il micro habitat in cui le cellule tumorali crescono e si moltiplicano, attivando le difese naturali dell’organismo contro il cancro a cominciare da quello al pancreas. E’ questa la missione di Renato Ostuni, responsabile dell’Unità di ricerca in Genomica del sistema immunitario innato all’Istituto San Raffaele Telethon per la terapia genica (Sr-Tiget) di Milano e professore associato di Istologia all’Università Vita-Salute San Raffaele, tra i vincitori dei Consolidator Grant assegnati oggi dallo European Research Council (Erc). Di questi finanziamenti, dedicati agli scienziati nella fase intermedia di carriera, Ostuni se n’è aggiudicato uno del valore di 2 milioni di euro per 5 anni. Un singolare bis, considerando che nel 2017 era già stato premiato dal Consiglio europeo della ricerca con un Erc Starting Grant, borsa destinata ai giovani cervelli. “Vincere un grant Erc è difficile, ottenerne due consecutivi è piuttosto raro per l’elevata competizione e il prestigio del finanziamento”, afferma Renato, classe 1983, talento della scienza e dello sport che pratica come alpinista e trail runner. “Un riconoscimento che premia la nostra visione scientifica e i promettenti risultati ottenuti negli ultimi anni – commenta con orgoglio per i traguardi raggiunti da tutto il suo team – Inoltre, è una conferma di come l’integrazione tra la ricerca scientifica, clinica e accademica di eccellenza nel nostro istituto fornisca terreno fertile per elaborare e sviluppare progetti di frontiera”. Laureato in Biotecnologie all’Università di Milano-Bicocca, Ostuni ha un dottorato in Medicina molecolare e traslazionale ed è arrivato al Sr-Tiget nel 2015 con un obiettivo preciso: “Sviluppare nuovi approcci di medicina rigenerativa per le malattie genetiche e i tumori combinando analisi genomiche avanzate del sistema immunitario con tecniche di ingegneria genetica e cellulare”, spiegano dal San Raffaele. Oggi è a capo di un laboratorio di circa 15 persone, dove biologi, medici e bioinformatici lavorano fianco a fianco per decifrare i principi alla base dello sviluppo e della funzione del sistema immunitario innato, la prima linea di difesa dell’organismo contro le infezioni e l’insorgenza di svariate malattie, tra le quali il cancro. L’Erc Starting Grant vinto all’inizio ha posto le basi per il progetto premiato oggi. Nel corso dei suoi studi – riferiscono dall’Irccs di via Olgettina – il gruppo di ricerca di Ostuni ha identificato un sottogruppo di macrofagi (un tipo di cellule del sistema immunitario) con una caratteristica particolare: erano in grado di amplificare uno stato infiammatorio, promuovendo la crescita del tumore del pancreas. Adesso, “grazie al Consolidator Grant – anticipa Renato – lavoreremo per trovare strategie per riprogrammare geneticamente questi macrofagi, in modo da favorire l’attivazione della risposta immunitaria contro il tumore”. Per farlo il suo gruppo svilupperà tre obiettivi di ricerca: identificare geni o farmaci capaci di modulare l’attività dei macrofagi precedentemente individuati, in modo da risvegliarne l’attività antitumorale; osservare l’effetto dei macrofagi così riprogrammati sul microambiente tumorale in modelli animali della malattia; studiare il comportamento di questi macrofagi nel loro habitat naturale, il tessuto tumorale, attraverso tecnologie innovative di ‘spatial transcriptomics’ in grado di svelare le caratteristiche molecolari di migliaia di singole cellule nel loro microambiente e di capire come esse interagiscono con tutto ciò che si trova attorno a loro. “Dai nostri studi – rimarca lo scienziato – è emerso che il sottogruppo di macrofagi da noi identificato nel cancro del pancreas è presente anche in altre tipologie di tumore. Sospettiamo inoltre che queste cellule siano coinvolte nei processi di riparo dei tessuti dopo danno. La speranza è che le strategie che stiamo sviluppando possano permetterci di modificare il microambiente tumorale e stimolare risposte immunitarie protettive, e al contempo guidare nuovi approcci di medicina rigenerativa per il trattamento di alcune malattie genetiche”. Le ricerche di Ostuni sono state pubblicate sulle maggiori riviste scientifiche e gli sono valsi importanti riconoscimenti come l’elezione nel Comitato tecnico sanitario del ministero della Salute, il conferimento di premi italiani e internazionali, e il supporto da parte dalle più competitive agenzie di finanziamento, si legge in una nota del San Raffaele. Per descrivere il suo lavoro quotidiano, Renato scienziato-alpinista si fa ispirare dalla sua doppia esperienza al bancone di laboratorio e in alta quota: “Fare ricerca – dice – è come correre un’ultramaratona in montagna. Per quanto ci si possa allenare, non si è mai davvero preparati a tutte le incognite e le difficoltà che si incontreranno durante il percorso; si affronta una salita alla volta, tenendo in mente l’obiettivo finale, ma senza dimenticare di godersi il panorama. Per rimanere in metafora, il Consolidator Grant è un punto di ristoro con cibo abbondante e di grande qualità, circa a metà della gara. Un’iniezione di energia per arrivare in prossimità del traguardo nelle migliori condizioni”.

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