Roma, 4 feb. Alexander Bani, dieci anni, di Città di Castello, in provincia di Perugia, di madre russa, frequenta la scuola primaria. Il suo Istituto, come tanti altri in Italia, ha spalancato le proprie porte a bambini e ragazzi in fuga dalla guerra scoppiata in Ucraina. Tra di loro Sasha, arrivato in Italia con la mamma e il fratellino di due anni, dopo aver abbandonato in fretta la cittadina ucraina in cui viveva, bombardata dai missili russi.
Sasha il primo giorno di scuola nel nostro Paese trova ad accoglierlo, insieme ad altri bambini, Alexander, che si improvvisa mediatore culturale per favorire l’inserimento del nuovo amico e compagno di banco. I due bambini diventano subito inseparabili, condividendo molti interessi. L’accoglienza così spontanea di Alexander permette così a Sasha di ritrovare in breve tempo quel senso di normalità che le difficoltà e i traumi conseguenti alla fuga dal suo Paese avevano compromesso.