Polo: Franco Piazza, ‘dopo una vita a cavallo, adesso alleno i campioni di domani’

Di Redazione / 16 Settembre 2022

Roma, 16 set. – Quando Punta Ala era una delle capitali del polo in Italia, Franco Piazza dominava il campo in sella ai suoi cavalli. Lo ha fatto fino a 60 anni: oggi Piazza, nato a Monza ma trapiantato a Roma e che di anni ne ha 63, è il selezionatore della Nazionale che a ottobre sarà impegnata nel Mondiale di Palm Beach, negli Stati Uniti. Nei quadri tecnici della federazione, Piazza in questi giorni della Punta Ala Polo Cup ripercorre il suo passato ma guarda al futuro, e soprattutto lo trovi sempre in giro per il Centro Ippico a cercare di migliorare sempre di più l’impianto tornato a splendere dopo 30 anni. “Vengo da una famiglia di rugbisti -racconta-, ma ho sempre avuto la passione per i cavalli. Sono cresciuto in mezzo ai pony, poi sono passato ai cavalli grandi”.

“I ricordi di Punta Ala sono meravigliosi. Negli anni d’oro abbiamo ammirato le cavalcate di Carlo III e Filippo di Edimburgo. La famiglia reale ha sempre viaggiato per il polo, ma alla fine il vero re è solo il cavallo. Punta Ala, immersa nel cuore della Maremma, ha tutti i requisiti per essere un centro federale vero e proprio, quello che Coverciano è per il calcio. Questa è una delle case storiche del polo, e centri così possono avvicinare sempre più giovani alla disciplina”.

Piazza spiega poi le sensazioni che prova a tornare a Punta Ala. “Credo che il lavoro fatto per ridare vita al campo di Punta Ala sia stato eccezionale. Qui si giocheranno gli Europei femminili del prossimo anno, ma credo che durante la stagione che sta iniziando saranno tanti gli appuntamenti che si svolgeranno qui. L’auspicio è quello di poter organizzare anche tornei per i più piccoli, che poi sono il futuro di questa disciplina”.

“Ho giocato con il figlio di Virna Lisi (Corrado Pesci, ndr), con gli attori Roberto Ciufoli e Vincenzo Crocitti e girato il mondo prosegue il selezionatore della Nazionale di polo-. Mi hanno sempre contraddistinto la voglia e la passione, arrivavo a montare anche 16-18 cavalli al giorno. Ho giocato fino a 60 anni, poi qualche acciacco mi ha costretto a smettere. C’è sempre un momento per dire basta».

Che allenatore è Franco Piazza? “L’allenatore, non solo Franco Piazza, deve essere anche uno psicologo e saper gestire un gruppo. Da 15 anni sono tecnico federale e seguo tutto, dal maschile al femminile. Il mio giocatore perfetto deve saper ricoprire ogni ruolo in campo. Ogni tecnico ha il suo approccio: la cosa più importante è capire chi si ha davanti, perché non tutti i giocatori reagiscono in maniera identica a input e stimoli che arrivano dall’allenatore».

Piazza confida di ispirarsi a Nereo Rocco. “Non seguo molto il calcio e, in generale, gli altri sport, ma il mio punto di riferimento è stato Nereo Rocco, con la sua empatia e il modo di gestire il gruppo. Somiglianze, invece, tra il polo e gli altri sport? Soprattutto con hockey e rugby, per la velocità e per i contrasti che ci sono in campo». C’è il Mondiale tra poco, ma il prossimo anno si torna qui per gli Europei. Già ci pensa? “Sono sicuro che verrà fuori una grande manifestazione. Allenare donne o uomini non fa differenza, l’importante è sempre il Polo, è quello che bisogna insegnare”. La Punta Ala Polo Cup, nel frattempo, sta arrivando alla sua fase decisiva: nel pomeriggio di venerdì 16 sono in programma le semifinali. Alle 17 saranno di fronte U.S. Polo Team e Battistoni Polo Team. Alle 18, in campo Podernuovo Polo Team e Hotel Gallia Polo Team. Sabato sarà il giorno delle finali: alle 17 quella per il terzo posto, alle 18 quella che assegnerà il titolo della Punta Ala Polo Cup.

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