Phillip Island, 16 ott. -Si è tuffato nell’abbraccio dei tifosi, rinfrancato da quel podio che certifica la sua rinascita come pilota. Marc Marquez non è ancora il vincente di un tempo, ma brucia le tappe di un recupero che pochi mesi fa era impensabile. A Phillip Island ha lottato e guidato come un tempo. Gli è mancato il guizzo vincente, ma è un Marquez diverso da quello visto negli ultimi due anni, condizionato da quattro operazioni all’omero del braccio destro, speranze frustrate, stop ripetuti. E’ più motivato e convinto anche se distante, ma non troppo, da un pieno recupero.
“Mi sono sentito bene per tutta la gara, ho gestito bene nelle prime fasi, dopo ho sofferto il consumo della gomma posteriore -sottolinea il pilota spagnolo della Honda-. Ho provato a vincere, ho dato tutto, mi sono divertito tanto, passo dopo passo stiamo crescendo”. Unico al traguardo con una gomma posteriore morbida, ha spiegato così la scelta. “E’ stato un rischio, ma con questa Honda dovevo provare qualcosa di diverso. Ho gestito nella prima parte e attaccato nella seconda”. Superato Bagnaia all’ultimo giro, ha provato l’affondo su Rins, passato al comando. “Mi sentivo forte, ma Rins ha difeso bene l’interno”. E’ il primo podio della stagione, ma vale come un vittoria. “Non potevo immaginarlo dopo tutto quello che è successo quest’anno. Era importante per me e per la Honda”. L’emozione è pari quanto lo sforzo compiuto. “Sono distrutto, nella mente più che nel fisico, perché alla vigilia ero nervoso. Sapevo di avere un’opportunità su questa pista. Era importante, come una finale”.