Palermo, 10 mar. Ennesima tragedia sfiorata al largo di Lampedusa, dove un barchino è affondato. In 42 sono stati tratti in salvo, dopo un primo intervento da parte dell’equipaggio di un peschereccio tunisino, dagli uomini della Guardia costiera. Non ci sarebbero dispersi, molti dei naufraghi presentavano forti segni di ipotermia.
Da giorni sull’isola gli sbarchi si susseguono senza sosta. Trentasei ieri con 1.638 migranti arrivati in 24 ore, già 13 con 562 persone quelli registrati a partire dalla mezzanotte e sino all’alba con le motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza impegnate in un vero tour de force. Due gruppi di 46 e 41 migranti sono riusciti a raggiungere direttamente l’isola e sono stati bloccati alla Guitgia e a Cala Madonna. Le altre carrette del mare, invece, sono state intercettate in mare a una distanza compresa tra le 11 e le 30 miglia dalle coste dell’isola. Il gruppo più consistente, 103 persone, tra cui 9 donne, è stato bloccato dai militari delle Fiamme gialle quando era già dentro il porto.
Per tutti dopo i primi controlli sanitari è stato disposto il trasferimento nell’hotspot di contrada Imbriacola, ormai al collasso. Nonostante i trasferimenti disposti ieri dalla Prefettura di Agrigento d’intesa con il Viminale – l’ultimo in serata con 407 imbarcati sul traghetto che all’alba ha raggiunto Porto Empedocle – la situazione nella struttura resta insostenibile. Sono oltre 2.500 gli ospiti a fronte di una capienza di poco inferiore ai 400 posti.