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Logistica, Gruppo Marican: “Ok obiettivi piano industriale, 3mila posti lavoro entro 2023”

Di Redazione |

Napoli, 21 dic. (Labitalia) – “Per quanto ci riguarda, al di là delle turbolenze che sicuramente hanno creato non pochi problemi di approvvigionamento delle materie prime, per il Gruppo Marican la trasformazione sostenibile della logistica è già iniziata da diversi anni e gli obiettivi previsti dal nostro piano industriale triennale, finora sono stati tutti abbondantemente raggiunti”. Così, con Adnkronos/Labitalia, il ceo del Gruppo Marican, Ferdinando Canciello, che insieme ai fratelli Carlo e Michele, nell’ultimo biennio ha profuso il massimo sforzo per portare a compimento un piano industriale, partito nel 2021 e che ha come deadline la fine del 2023, prevedendo investimenti, tra le province di Napoli e di Caserta, per un totale complessivo di oltre 500 milioni di euro, con la creazione di 3.000 nuovi posti di lavoro, tra dipendenti diretti ed indotto che si andrà a generare. Un piano ambizioso, quello del Gruppo Marican, che giorno dopo giorno sta rafforzando il sistema logistico del Mezzogiorno in generale e della regione Campania in particolare, attraendo grandi aziende sul territorio e alimentando un circuito virtuoso investimenti-nuova occupazione. “In questo momento -spiega ancora l’imprenditore- il focus del nostro piano industriale si sta concentrando nell’area industriale ‘Marigliano – Nola’, una delle Zone economiche speciali della Campania, servita anche dall’Interporto Campano, dove stiamo lavorando costantemente per dotare il territorio di infrastrutture sempre più moderne, interconnesse, resilienti e con servizi di mobilità calibrati sulle diverse esigenze dei nostri clienti, sempre più orientate verso un trasporto multimodale e sostenibile”, aggiunge. E per Canciello “le Zes sono un’opportunità unica per sviluppare l’economia del Mezzogiorno e, come sosteniamo da anni, farne un Hub strategico nel Mediterraneo. Il Pnrr mette sul piatto 2 miliardi di euro, ma le risorse economiche, seppur cospicue, da sole non bastano, serve anche una riforma più ampia che consenta uno snellimento delle pratiche amministrative anche in ottica digitale”. Secondo Canciello, “è bene ricordarlo, parliamo di ben 2 miliardi di euro, destinati al miglioramento del trasporto delle merci e delle mobilità delle persone, all’aumento della connessione verso le principali reti europee e alla modernizzazione delle infrastrutture che rappresenta un fattore abilitante per lo sviluppo dell’ecosistema delle Zes”. L’imprenditore campano sottolinea che le Zes non rappresentano “assolutamente” solo sgravi fiscali e decontribuzione “che sono solo la punta dell’iceberg delle opportunità derivanti delle Zes. Oltre ai vantaggi fiscali, urge in materia una strategia nazionale che favorisca lo sviluppo delle filiere chiave per il territorio, di forti partnership con realtà imprenditoriali e con le università e i centri di ricerca, per creare dei veri e propri poli di eccellenza che possano poi effettivamente attrarre ulteriori imprese, mediante l’effetto passaparola tra le diverse realtà della filiera”, sottolinea l’imprenditore campano. Per Canciello, “inoltre, è fondamentale puntare su progetti infrastrutturali coerenti con le ambizioni di sviluppo del Paese come il collegamento di ‘ultimo miglio’ per consentire ai distretti produttivi di ridurre tempi e costi nella logistica; la digitalizzazione e il potenziamento della logistica, urbanizzazioni green e lavori di efficientamento energetico e ambientale nelle aree retroportuali e nelle aree industriali rientranti nelle Zes”. “Infine, è bene rimarcare un altro aspetto importante, ovvero che all’interno delle Zes vige l’autorizzazione unica in sostituzione delle precedenti autorizzazioni, concessioni e pareri, che, sempre nel rispetto della normativa, consentirà la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attività previste da un progetto, ma in tempi dimezzati”. Lo sviluppo futuro del Mezzogiorno e dell’intero Paese per Canciello passa per la sostenibilità. “A nostro avviso, c’è costantemente bisogno di investimenti massicci e seri” nella direzione di intermodalità e sostenibilità “perché la sfida che l’Italia e il Mezzogiorno devono vincere entro i prossimi cinque anni sarà proprio questa: sviluppare e potenziare un sistema logistico integrato in un’ottica di interconnessione delle varie infrastrutture, fino a raggiungere la perfetta intermodalità – aria, ferro, gomma, acqua – senza perdere mai di vista i canoni della transizione green e digitale”. “Oggi, non è più sufficiente -continua- disporre di varie e necessarie infrastrutture. Questa è semplicemente la premessa. Quello che è indispensabile è la cosiddetta ‘messa in rete’ delle infrastrutture. Se non c’è la rete, non possono funzionare a regime le infrastrutture. Si tratta di uno scenario di estrema rilevanza, che può far preferire agli investitori un territorio rispetto ad un altro, in un contesto economico nel quale altri vantaggi si fatica davvero a trovarne”. E Canciello rimarca l’importanza del capitale umano per il Gruppo. “Noi crediamo fermamente nel valore irrinunciabile della persona. Sono le persone, le loro competenze, il loro senso di responsabilità, la loro dedizione a determinare il successo o l’insuccesso di un’azienda. Il capitale umano è il vero grande valore della nostra azienda. Come in un’unica grande famiglia, tutti noi, ad ogni livello e grado di responsabilità, collaboriamo in modo costruttivo e leale, condividendo idee, tecnologie e talenti, e sviluppando la capacità di apprendere dall’esperienza arricchendo l’azienda di nuove conoscenze e competenze”, sottolinea ancora. “L’attenzione alla persona per noi è fondamentale sia dentro, sia fuori l’azienda, infatti abbiamo affiancato al nostro piano industriale, un piano di responsabilità sociale, basato sulla collaborazione con associazioni e parrocchie presenti sui territori dove noi operiamo, con l’obiettivo di sostenere chi ha bisogno di aiuto”, conclude.

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