Palermo, 18 gen. Circostanze impreviste come una malattia improvvisa, un lutto, una separazione o la perdita del lavoro possono far deragliare una vita. Periodi di scompiglio possono essere fonte di scompensi e paure. Può darsi che ci si trovi già in bilico sul ciglio del burrone, ma per Katherine May l’inverno comincia davvero quando il marito si ammala, il figlio smette di frequentare la scuola e i suoi stessi problemi di salute la portano a lasciare un lavoro troppo impegnativo. In una commovente narrazione personale, Katherine May racconta nel libro ‘D’inverno ‘(Tea, 272 pagine, 16,80 euro), da pochi giorni in libreria, non solo come ha affrontato questo periodo doloroso, ma anche come ha imparato ad abbracciare le inattese opportunità che l’inverno le ha offerto.
La luce può emergere da molte fonti: le celebrazioni di un solstizio e il letargo dei ghiri, la lettura di C.S. Lewis e Sylvia Plath, nuotare in acque ghiacciate e navigare nei mari artici. Piccoli spiragli di leggerezza in cui Katherine May trova la forza per accettare la tristezza, il nutrimento di un profondo riposo, la gioia della bellezza silenziosa della stagione fredda e l’incoraggiamento a comprendere la vita come ciclica, non lineare. Un libro prezioso per affrontare le difficoltà che sorgono prima dell’inizio di una nuova stagione e cambiare il nostro atteggiamento verso i nostri tempi di maggese.
Katherine May è autrice di libri di narrativa e saggistica. I suoi articoli e i suoi saggi sono apparsi su numerose riviste tra cui The Times e Cosmopolitan. Dopo il successo internazionale di D’Inverno, pubblicato in 25 Paesi, Katherine May ha lanciato anche un podcast molto seguito, The Wintering Sessions, in cui parla con i suoi ospiti e ascoltatori della loro vita d’inverno, ovvero delle loro stagioni più buie. Vive col marito e il figlio di fronte al mare a Whitstable, in Inghilterra, e ama la vita all’aria aperta.