(Lecce, 26 Gennaio 2023) – Giudici annullano un’intimazione fiscale da oltre 8 MILIONI di euro perché inviata alla contribuente sbagliata. L’Avv. Donadei evidenzia “Lo scorso anno in qualità di Presidente di Camera Civile Salentina avevo già denunciato la mancanza di dialogo tra Fisco e Cittadini”. Il Presidente di PIN, Dott. Sorrento “Pronti a denunciare i fatti alla Corte dei Conti”.
Lecce, 26 Gennaio 2023 – È di questi giorni una notizia clamorosa. La Corte di Giustizia Tributaria di 2° grado della Puglia, con sentenza n.2794 depositata lo scorso 27 ottobre (Presidente: Giardino, Relatore: Toriello) ha annullato un’intimazione di pagamento di Agenzia Riscossione da oltre 8 milioni di euro tra imposte e sanzioni, con condanna anche del concessionario a pagare più di 8.000 euro di spese legali.
Le pretese avanzate da Agenzia Riscossione riguardavano sanzioni Iva di una società di cui la contribuente veniva ritenuta coobbligata nonostante fosse uscita dalla compagine societaria prima dei fatti contestati. Nemmeno il riconoscimento dell’errore da parte dell’Ufficio delle Entrate di Lecce ha fermato il concessionario, costringendo così la contribuente a rivolgersi ai giudici tributari.
“L’impegno senza tregua in questo tipo di battaglie – chiosa l’attuale Presidente Onorario della nota associazione forense – attraverso iniziative giurisdizionali, interlocuzioni con le massime autorità governative e non solo (Presidenza della Repubblica), eventi convegnistici di Formazione ed Aggiornamento, costituisce la più efficace manifestazione, reale e non blaterata, della tanto decantata, e poco praticata, Funzione Sociale dell’Avvocatura, proprio per tutti i risvolti drammatici che le dinamiche distorte del rapporto Fisco-Cittadini comportano, spesso e volentieri”.
Interviene infine il Presidente di PIN, Dott. Antonio Sorrento per comunicare che “Il confronto con le istituzioni continuerà anche nei prossimi mesi per promuovere iniziative volte a favorire il dialogo tra Fisco e contribuenti ma nel frattempo abbiamo deciso che denunceremo alla Corte dei Conti questo e altri casi simili, in modo da far comprendere che queste vicende oltre a rovinare i contribuenti provocano anche danni alla comunità per via delle spese legali che lo Stato deve pagare”.
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