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Iss: in pandemia quasi triplicate le mamme a rischio depressione
Milano, 7 dic. (Adnkronos Salute) – Durante la pandemia di Covid-19 in Italia sono quasi triplicate le donne con un rischio di depressione nel periodo perinatale, quello a cavallo tra gravidanza e post-parto. Dall’11,6% nel 2019 sono passate al 13,3% nel 2020, fino ad arrivare al 19,5% tra gennaio e settembre 2021 e al 25,5% fra novembre 2021 e aprile 2022. Lo riferisce l’Istituto superiore di sanità, che lancia online “i primi dati nazionali sull’impatto della pandemia sul rischio di depressione e ansia nelle madri durante il periodo perinatale, che va dall’inizio della gravidanza al primo anno dopo il parto. L’indagine, pubblicata sull”International Journal of Environmental Research and Public Health’ – spiega l’Iss – ha coinvolto più di 14mila donne che hanno eseguito lo screening nel periodo 2019-2022 presso i servizi pubblici territoriali che partecipano al Network italiano per la salute mentale perinatale, coordinato dal Centro di riferimento per le scienze comportamentali e la salute mentale (Scic) dell’Istituto superiore di sanità”. Le variabili associate al rischio di depressione includono “l’avere problemi economici e non poter fare affidamento sul sostegno di parenti o amici, mentre essere casalinga rappresenta un rischio inferiore”, sottolinea l’Iss. Quanto alle variabili associate al rischio di ansia, sono “l’essere di nazionalità italiana, avere alcuni o molti problemi economici, non poter contare sul sostegno di parenti o amici, e non aver frequentato un corso di preparazione al parto”. I dati, proprio perché raccolti su un ampio campione nazionale, “evidenziano l’impatto negativo della pandemia sulla salute mentale delle donne nel periodo perinatale – commenta l’Iss – confermando il ruolo di noti fattori psicosociali per l’ansia e la depressione e la loro esacerbazione durante il biennio della pandemia. Sebbene siano ancora preliminari, i risultati evidenziano l’urgenza di monitorare il benessere psicologico delle donne nel periodo perinatale. L’attuazione di programmi di screening in questo periodo è particolarmente importante per identificare precocemente le donne a più alto rischio di ansia/depressione e quindi la loro inclusione in programmi di intervento efficaci, favorendo così lo sviluppo della relazione madre-bambino e della salute mentale per tutta la vita”. Analisi successive forniranno informazioni sulle tendenze annuali, sulle partecipanti e su particolari sottogruppi della popolazione.