I tumori al cavo orale sono poco noti ma relativamente diffusi tra la popolazione italiana.
“Prima ancora di prendere in considerazione la sintomatologia relativa ai carcinomi del cavo orale, vale la pena considerare che il 40% di questi tumori ha origine da condizioni precancerose come l’eritroplasia, il lichen, la fibrosi sottomucosa, solo per citarne alcune”. Dunque a partire da un quadro clinico già compromesso o che nel tempo ha dato modo di manifestarsi dando tempo al soggetto di intervenire per lenire e contenere l’insorgenza della condizione tumorale.
“Il cancro al cavo orale, nella fattispecie”, incalza Roberto Bizioli, “si manifesta concretamente sulla mucosa della guancia, sul palato duro, sulla mucosa gengivale, sul trigono retromolare e sulle ghiandole salivari minori”. È così che la sintomatologia annessa al tumore del cavo orale si può identificare grazie ad alcune importanti indicazioni che il soggetto può tenere a mente all’interno delle strategie di prevenzione.
“I sintomi del carcinoma al cavo orale si possono palesare attraverso delle lesioni granuleggianti, piane, biancastre o iperemiche, che arrecano particolare dolore e possono sanguinare. Ovviamente si tratta di lesioni che non guariscono spontaneamente e che tanto meno lasciano in pace il paziente quando si trova a riposo. Il dolore infatti, non si sente soltanto durante la masticazione o deglutizione, ma anche in condizione di riposo. Talvolta si irradia sino all’orecchio e il paziente da fatica anche a parlare”, spiega nel dettaglio il Dottor Roberto Bizioli.
Un set ben definito e chiaro di sintomi che devono indurre il soggetto ad interrogarsi e a prodigarsi per un immediato controllo sanitario che potrebbe essere a tutti gli effetti provvidenziale contro l’insorgenza di ulteriori complicazioni.
“Bisogna tenere a mente che, in generale, i tumori al distretto testa collo”, precisa Roberto Bizioli allargando di poco la lente d’ingrandimento sul tema, “sono in aumento malgrado le molteplici iniziative sanitarie di sensibilizzazione messe in campo dagli istituti sanitari di competenza”. E continua, “questo è il motivo per cui, eccezion fatta per la laringe, dove l’insorgenza di alterazioni della voce aiuta precocemente il soggetto ad allarmarsi, nelle altre sedi del cavo orale come la faringe, il naso, il cavo orale, la diagnosi avviene nel 60-80% dei casi in fase avanzata del carcinoma”.
Prestare dunque attenzione all’equilibrio del cavo orale, agli improvvisi e inaspettati cambi dello stato di salute delle mucose interne, dolori inaspettati e persistenti. “Ma soprattutto consultare con costanza il contesto ambulatoriale dentistico, può aiutare ad abbattere drasticamente la possibilità di sottovalutare gravi complicazioni relative alla salute del cavo orale”, conclude il dentista Roberto Bizioli.
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