BAKU, 23 NOV – Tempi supplementari per la Cop29 di Baku, che doveva finire ieri, ma è stata prolungata almeno fino a oggi. Ieri non è stato possibile raggiungere un accordo sul dossier principale della conferenza, il nuovo fondo per gli aiuti sul clima ai paesi in via di sviluppo. Nella notte sono proseguiti i negoziati, e stamani è prevista una nuova assemblea plenaria. Secondo ambienti diplomatici, questa mattina i Paesi sviluppati potrebbero aumentare la loro offerta fino a 300 miliardi all’anno e provare a chiudere. L’Italia tratta all’interno della delegazione della Ue, guidata dal commissario all’Energia Wopke Hoekstra, ed è rappresentata dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. Dopo due settimane di negoziati, soltanto nel pomeriggio dell’ultimo giorno la presidenza azera ha diffuso una proposta di mediazione: 250 miliardi di dollari all’anno di aiuti al 2035, partendo dal 2025 con i 100 miliardi all’anno dell’attuale fondo dell’Accordo di Parigi. I soldi verrebbero da tutte le fonti possibili, pubbliche e private. La proposta non è piaciuta, però, ai Paesi emergenti e in via di sviluppo di G77+Cina, che l’hanno giudicata insufficiente. Come ha spiegato ieri sera la ministra brasiliana dell’Ambiente Marina, Silva, questi Paesi chiedono 1.300 miliardi di dollari all’anno, prevalentemente in contributi pubblici a fondo perduto, e sostengono che non si possa scendere sotto 300 miliardi all’anno al 2030 e 390 al 2035.