Londra, 5 mar. Le nazioni dei Caraibi affermano che “è il momento” che re Carlo chieda scusa per il coinvolgimento storico della Gran Bretagna nella tratta degli schiavi e che paghi i risarcimenti dovuti. Eric Phillips, vicepresidente della Commissione per le riparazioni della Caricom, composta da 20 nazioni e Stati membri, ha dichiarato a Sky News: “Il re ha l’opportunità non solo di scusarsi, ma di creare l’architettura del cambiamento e della negoziazione che potrebbero far avanzare le cose”.
I reali britannici non sono rimasti in silenzio riguardo alla schiavitù, ma si sono sempre fermati un passo prima di chiedere scusa. Nel 2023, il re disse ai leader del Commonwealth: “Non posso descrivere la profondità del mio dolore personale per la sofferenza di così tante persone, mentre continuo ad approfondire la mia comprensione dell’impatto duraturo della schiavitù”.
Il principe William ha affrontato il tema della schiavitù durante una visita in Giamaica nel 2022 con queste parole scelte con cura: “La schiavitù era abominevole e non sarebbe mai dovuta accadere”. A Greg Hands, ministro del Commercio britannico, è stato chiesto se il re dovesse scusarsi e ha risposto a Sky News che è una questione “che dipende da ogni persona”e che “è meglio guardare al futuro”, aggiungendo che fu il Regno Unito ad “abolire la tratta transatlantica degli schiavi circa 217 anni fa” e che la Royal Navy ha applicato il divieto.
Tuttavia, a Phillips la retorica non basta – scrive Sky News – Quest’anno vuole delle scuse. “Penso che ora sia il momento – ha affermato – dato tutto ciò che sta accadendo a livello globale in termini di giustizia, a partire da movimenti come il Black Lives Matter: è una cosa appropriata da fare per lui”. Il Re sostiene la ricerca sui legami della Corona con la tratta transatlantica degli schiavi – prosegue l’emittente britannica – I collegamenti sono ben documentati e gli archivi nazionali conservano molti documenti che mostrano come la monarchia non solo fosse coinvolta nella tratta degli schiavi, ma vi investisse attivamente.
Carlo II – ricorda Sky News – contribuì a fondare la Royal African Company, che trasferì quasi 200.000 africani ridotti in schiavitù attraverso l’Atlantico. Anni dopo, un altro documento mostra come Guglielmo d’Orange ricevette in dono mille sterline di azioni della società dal famigerato commerciante di schiavi Edward Colston, la cui statua fu abbattuta dai manifestanti nel 2020. E ci sono collegamenti con altri rami della famiglia del re. Edward Porteous, un antenato della famiglia Bowes-Lyon della defunta regina madre, ebbe schiavi per lavorare nella sua piantagione.