Ultimi aggiornamenti
Francia:sindacati ribadiscono opposizione a riforma pensioni
'No ad innalzamento età pensionistica'. Presentazione il 10/1
PARIGI, 03 GEN – Diversi sindacati francesi hanno ribadito oggi la loro ferma opposizione all’innalzamento dell’età pensionistica, denunciando una “riforma ingiusta” da parte del presidente Emmanuel Macron. “La riforma così come prevista susciterà parecchia conflittualità sociale”, avverte il segretario del sindacato CFDT, Laurent Berger, intervistato dal giornale La Dépêche du midi. “La misura sull’età, è una linea rossa”, ha avvertito, aggiungendo che se ci saranno “annunci con un innalzamento dell’età legale a 65 o 64 anni, la Cfdt, come gli altri sindacati, chiederanno ai lavoratori dipendenti di mobilitarsi contro questa misura”. Le parti sociali vengono ricevute oggi a Matignon, sede del governo a Parigi, per una nuova concertazione prima dell’attesa presentazione della riforma prevista tra una settimana. Sulla stessa linea il leader di Force Ouvrière, Frédéric Souillot. “Se ci dicono innalzamento dell’età di uscita o estensione dei contributi le cose si bloccheranno. Ci sarà una mobilitazione, una forte mobilitazione”, avverte, aggiungendo che “oggi, oltre all’insieme delle organizzazioni sindacali, la maggioranza dei francesi è contraria all’innalzamento dell’età pensionistica o ad una estensione dei contributi”. Il presidente di Cfe-Cgc, Francois Hommeril, promette da parte sua di unirsi ai manifestanti se il governo dovesse insistere nel suo progetto e denuncia una riforma a suo avviso “molto ingiusta”, “non giustificata da questioni di equilibrio di bilancio”. Seppellita a fine 2019 dopo scioperi a oltranza e l’avvento della pandemia da Covid-19, la riforma previdenziale è stata tra le grandi promesse non mantenute di Macron nel precedente quinquennato all’Eliseo (2017-2022). Nella campagna elettorale che lo ha riconfermato alla presidenza lo scorso aprile, Macron si era comunque impegnato a farla varare al più presto in caso di rielezione. Gli occhi sono tutti puntati sulla premier, Elisabeth Borne, che dopo vari rinvii è chiamata a presentare la riforma il 10 gennaio.